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Caldaia sicura, occhio ai controlli prima di accendere: la differenza tra bollino blu e verde

(Adnkronos) – Con il freddo occhio all’accensione della caldaia senza aver fatto i preventivi controlli stabiliti per legge. La revisione periodica della caldaia, spiega Immobiliare.it, è un’operazione indispensabile per mantenere l’impianto di riscaldamento efficiente e sicuro, contenere i consumi energetici e quindi anche i costi in bolletta. Oltre alla manutenzione annuale, per legge la caldaia deve superare i controlli che valutano la sua efficienza energetica. A questo proposito, si parla di bollino blu e bollino verde.  

La differenza tra il bollino verde e il bollino blu la fa l’Ente preposto al controllo delle revisioni, che rilascia la certificazione finale al superamento dei controlli. Il bollino verde è gestito dalla Regione o dalla Provincia e viene rilasciato per le caldaie installate in comuni con una popolazione inferiore a 40.000 abitanti. Il bollino blu, invece, è gestito direttamente dal Comune e riguarda gli impianti presenti nei centri con più di 40.000 abitanti. 

Di fatto, i controlli messi in opera per l’ottenimento del bollino blu e del bollino verde variano poco. Entrambi mirano a verificare il corretto funzionamento dell’impianto in termini di: efficienza; sicurezza; buon funzionamento termico; emissione di sostanze inquinanti. Per il bollino blu è previsto un intervento che comprende: la pulizia dello scambiatore e del bruciatore; il controllo dei filtri; la verifica sul tiraggio dei fumi; il controllo della ventilazione. Il bollino verde valuta il rendimento energetico della caldaia e certifica che la revisione è avvenuta correttamente entro i termini stabiliti dalla legge. 

Le certificazioni possono essere rilasciate esclusivamente da un tecnico esperto iscritto in un apposito registro regionale, o affidate ad aziende specializzate nella manutenzione degli impianti di riscaldamento. Al termine dei controlli della caldaia, verrà rilasciato l’apposita conferma di idoneità. 

Il bollino blu che viene rilasciato al momento dell’installazione e del collaudo dell’impianto ha una validità di 4 anni, alla scadenza dei quali dovrà essere rinnovato con una frequenza variabile a seconda: della caldaia; della potenza erogata; del tipo di combustibile. 

Questo lo schema di riferimento: a) per le caldaie a combustibile solido o liquido la revisione obbligatoria deve essere effettuata, come prevede la legge Il dpr 74/2013; per gli impianti con potenza compresa tra 10 e 100 kW, ogni 2 anni; per gli impianti con una potenza superiore ai 100 kW, ogni anno. 

Per le caldaie a gas che utilizzano metano o gpl, le scadenze da rispettare sono: potenza tra 10 e 100 kW: 4 anni; potenza superiore ai 100 kW: 2 anni. Il bollino verde ha una validità di 2 anni per gli impianti a gas con potenze da 5 a 35 kW, oppure un anno per quelli che rientrano tra i 35 e i 350 kW.  

Dall’obbligo di legge sono, invece, esclusi gli scaldabagni a gas di qualunque potenza termica. Multe salate per chi non ottempera agli obblighi di legge, l’ammenda prevista parte da un minimo di 100 euro e può arrivare ai 3000 euro. 

In sintesi, ottenere le certificazioni per la caldaia è importante per garantire: la sicurezza, l’efficienza energetica, la conformità normativa, la corretta manutenzione dell’impianto. 

 

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