L'illusione grigiorossa
e l'incantesimo spezzato
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Non è riuscito questa volta il colpaccio alla Cremonese e che torna dall’Olimpico scoprendosi fuori dalla Coppa Italia.
Non è bastato evocare lo spirito della Coppa Italia passata per compiere una nuova impresa davanti a quasi 800 supporter grigiorossi.
In parte perché lo stregone José ha usato l’antica formula delle squadre più blasonate che si trovano sotto all’intervallo, nonostante la traversa di Pellegrini stia ancora vibrando: quella cioè di infarcire il campo di giocatori offensivi
Questo senza far passare in secondo piano il gol di pregevole fattura della Cremonese, un buon compendio stroppiano nella forzatura dell’uscita della Roma per la giocata di qualità che fa male.
Anche l’incantesimo dello Zanimacchia-mezzala contribuisce a generare il caos creativo della Cremonese, anche se lo stesso 98 non trova lo specchio su punizione e in movimento.
E se lo stregone José mescola paura, fischi e piedi buoni, i grigiorossi tornano ad un formato più tradizionale e la Roma si ricorda di avere promesso un derby tra meno di una settimana ai propri tifosi.
El Shaarawy spaventa tutti colpendo con concorso un palo, poi ci sono i pezzi da 90 in giallorosso che ribaltano tutto in una manciata di minuti e poco più.
Prima l’autostrada aperta a Lukaku poi la vittoria offerta a Dybala su un vassoio d’argento di 11 metri e non sprecata dalla Roma, mentre la Cremonese può tornare a pensare al campionato con qualche rimpianto e diverse certezze in più.
Mauro Taino – inviato a Roma