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Covid Italia, corre la variante JN.1: è al 37%

(Adnkronos) –
Corre anche in Italia la variante JN.1 di Covid, ‘figlia’ di BA.2.86 o Pirola, e recentemente dichiarata Voi (variante di interesse) indipendente dall’Organizzazione mondiale della sanità. “In base ai dati di sequenziamento disponibili nella piattaforma nazionale I-Co-Gen al 25 dicembre – si legge nel Monitoraggio settimanale Covid di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute – la proporzione di sequenziamenti attribuibili alla variante d’interesse JN.1 si conferma in crescita, divenendo la variante più frequente nell’ultima settimana di campionamento consolidata (37,1% nella settimana 4-10 dicembre)”.  

“In base ai dati attualmente disponibili – precisano gli esperti – JN.1 non sembra porre rischi addizionali per la salute pubblica rispetto ad altri lignaggi circolanti”.  

Mentre l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha classificato la variante Covid JN.1 come ‘variante di interesse’ separata dal lignaggio BA.2.86, alias Pirola, uno studio italiano che sarà pubblicato su ‘Pathogen and Global Health’ ha analizzato JN.1. Ebbene, “i dati elaborati ci dicono che va seguita e monitorata, ma non preoccupa più delle altre che abbiamo visti in questi mesi. Quello che notiamo è che oggi con JN.1 aumentano le reinfenzioni. Faccio un esempio: chi ha è stato contagiato a fine estate o inizio autunno, magari con Pirola, può anche essere ricontagiato di nuovo”. Così all’Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, che ha firmato il lavoro insieme a Fabio Scarpa dell’Università di Sassari. 

“L’Oms pensa che JN.1, ‘figlia’ di Pirola (BA.2.86), abbia una diffusione più veloce, ma invece è come le altre varianti”, spiega Ciccozzi. “E non è più contagiosa, ma ha una mutazione (L445S) localizzata nella regione della mutazione di Pirola – precisa – a rischio di escape immunologico. Quindi va monitorata e seguita per bene, però non è più aggressiva delle precedenti varianti Omicron”. 

“Tutti i vaccini anti-Covid approvati continuano a proteggere contro la malattia grave e la morte. Questo vale per tutte le varianti circolanti, inclusa JN.1”, sottolinea intanto l’epidemiologa Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per Covid-19 all’Organizzazione mondiale della sanità, in un video diffuso dall’Oms su X per fare il punto sul boom di infezioni respiratorie osservato a livello globale. 

“Non circola solo Covid-19”, spiega l’esperta, ma “abbiamo l’influenza, altri virus e batteri. In alcune zone del mondo stiamo entrando nei mesi invernali e ovunque le persone iniziano a riunirsi per le festività natalizie, trascorrendo più tempo in ambienti chiusi. Specie se la ventilazione è scarsa, questi patogeni trasmissibili per via aerea ne trarranno vantaggio. Covid è fra le infezioni in aumento, per una serie di fattori”. Il virus “Sars-CoV-2 sta evolvendo – sottolinea Van Kerkhove – sta cambiando e sta circolando in tutti i Paesi. I sottolignaggi XBB rappresentano circa il 68% delle sequenze condivise globalmente. L’altro gruppo sono i sottolignaggi BA.2.86”, la famiglia Pirola, “ma probabilmente il più degno d’attenzione è JN.1. Può causare l’intero spettro della malattia, dall’infezione asintomatica fino alla malattia grave e alla morte, in modo simile a quanto osservato con altri sottolignaggi Omicron”. 

“La cosa davvero importante – evidenzia l’esperta Oms – è che siamo in grado di tracciare il virus, quindi chiediamo agli Stati membri di continuare con la sorveglianza, il sequenziamento e la condivisione tempestiva delle sequenze, così da poter valutare la circolazione nel mondo e adottare misure adeguate. Il consiglio che diamo a tutti è lo stesso del passato: difendersi dall’infezione utilizzando i diversi strumenti” protettivi, raccomanda Van Kerkhove. “In caso di contagio, rivolgersi al medico”, aggiunge. “E vaccinarsi quando è il proprio turno, per prevenire la malattia grave e la morte”. 

 

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