Parma: "Superbonus e Decreto
energia, sorprese inaspettate"
“Esprimiamo delusione per l’assenza di risposte sul Superbonus in legge di bilancio. Senza una proroga limitata nel tempo e circoscritta ai condomini che stanno ultimando i lavori, circa 25mila cantieri, moltissimi anche nel nostro territorio, non potranno completare gli interventi con pesantissimi effetti sulle imprese e sulle famiglie e con la prospettiva di migliaia di contenziosi legali”.
E’ quanto afferma il Presidente di CNA Cremona Marcello Parma, durante il consueto incontro di fine anno con gli Organismi Dirigenti e i Dipendenti dell’Associazione che si sono riuniti ieri sera presso lo Spazio Belvedere di Via Mantova a Cremona.
CNA stigmatizza l’indisponibilità dell’esecutivo e del parlamento a definire una exit strategy ordinata dal Superbonus 110%, che replica l’assenza di risposte sulla emergenza dei crediti incagliati che mette a rischio la sopravvivenza di migliaia di imprese dell’intera filiera.
“Rivolgiamo un ultimo appello al Governo e ai due rami del Parlamento a trovare soluzioni nei prossimi giorni per evitare di scaricare sul sistema delle imprese le inefficienze e l’instabilità delle norme. Quadro che si complica ulteriormente se a questo uniamo anche il fatto che il decreto energia bis favorisce le grandi imprese energivore e penalizza pesantemente le piccole e medie imprese”.
Se da una parte infatti, si apprezza l’orientamento del provvedimento a favorire la decarbonizzazione del comparto industriale e dei territori, dall’altra CNA rileva che i costi di tali interventi pesano soprattutto su Pmi e famiglie.
CNA ha già rinnovato più volte la richiesta di riformare la struttura della bolletta delle piccole imprese che oggi per circa il 30% è composta da voci svincolate dal consumo e destinate a finanziare altre finalità.
“E’ fuori di dubbio – continua Parma – che il sostegno agli impianti di grande taglia da fonti rinnovabili costerà 1,3 miliardi l’anno prossimo gravando esclusivamente su utenze domestiche e piccole imprese. Sommando le agevolazioni per gli energivori, il conto sulle bollette delle piccole imprese sale a 970 milioni. Ci aspettavamo una fine d’anno diversa, con maggiore attenzione riservata ad imprese e famiglie. Confidiamo che si possa ancora correggere il tiro, anche se, il tempo a disposizione, è ormai finito”.