Nuovi campi fascisti documentati
da Ilde Bottoli e Francesco Pinzi
Da due anni il libro di Bottoli e Pinzi “1933-1945 lager Europa. Viaggio nel sistema concentrazionario nazifascista”, presente, oltre che in libreria, nelle biblioteche delle scuole di Cremona e in quelle della rete bibliotecaria cremonese e bresciana, si è affermato come uno strumento di information literacy fondamentale sulla questione dei campi di concentramento e sterminio nazifascisti.
“La decisione di comporre un libro con tutto il materiale raccolto nei dieci anni di viaggi nel sistema concentrazionario europeo partiva anche dalla necessità di fare chiarezza su alcune questioni che apparivano piuttosto nebulose nella consapevolezza di studenti e anche adulti.
“Non esistevano solo campi di sterminio, ma anche di concentramento”, ha spiegato Pinzi. “Numericamente il dato reale sfuggiva a tutti: non si trattava solo dei tre o quattro campi più famosi. Ce ne furono più di 40 mila. Le vittime non erano solo ebrei, ma oppositori politici, sinti, rom, omosessuali. Non si può negare la presenza e l’efferatezza dei campi fascisti. Quello del sistema concentrazionario non è solo un fenomeno nazista”.
Di questa vasta realtà, il libro racconta 130 campi di 14 paesi visitati e documentati attraverso le foto di Pinzi e il racconto di Bottoli, una immersione dolorosa che ritrova le voci dei sopravvissuti, che ha saputo dare un nome ai volti delle vittime. Una miscela di fotografie e testi che ha contribuito a formare a far crescere la consapevolezza della capillarità del sistema concentrazionario, ma anche delle dirette responsabilità dei governi collaborazionisti, compreso il fascismo italiano.
Questa la novità annunciata ai docenti che hanno partecipato al seminario di formazione sui temi del libro organizzato dalla biblioteca del Torriani mercoledì 20 dicembre. Il viaggio di Ilde Bottoli e Francesco Pinzi continua e, nell’estate 2023 i due autori hanno documentato altri trenta campi fascisti presenti nell’Italia Centro Meridionale.
La ricognizione del libro del 2021 si era fermata all’Italia centro settentrionale. Ora il nostro stivale, nelle infografiche presentate durante il seminario, si è riempito di molti altri pallini neri, ovvero 30 nuovi campi di cui Bottoli e Pinzi hanno trovato testimonianze precise. A volte rimane ben poco, ma è comunque possibile attestare la realtà storica di questi campi e questo è un tassello quanto mai fondamentale, soprattutto nell’anno scolastico in cui il percorso di approfondimento che porterà al viaggio della memoria in aprile focalizza l’attenzione degli studenti proprio sui campi fascisti.
L’importante saggio di Bottoli e Pinzi, lodato anche da Liliana Segre, come ricordato dalla referente della biblioteca del Torriani Chiara Beccari, diventa dunque un libro aperto all’aggiornamento e alla formazione costante come si addice ad ogni ricerca condotta con rigore scientifico, oltre che con passione.
Lo ha sottolineato anche Silvia Camisaschi, della Rete delle biblioteche bresciane e cremonesi che ha posto l’attenzione sulla necessità di dare ai lettori, soprattutto al giorno d’oggi, strumenti per valutare, selezionare e approfondire le fonti dell’informazione.
“Le biblioteche dovrebbero essere agenti nel reperimento di fonti di qualità – ha affermato Camisaschi – e il libro di Bottoli e Pinzi è una di queste fonti preziose”.