Controllo di vicinato: residenti
insoddisfatti al Boschetto
Residenti del Boschetto sempre più preoccupati per l’emergenza furti nelle abitazioni dopo i numerosi episodi ravvicinati degli ultimi giorni in un quartiere residenziale con tante vie di fuga sulla viabilità provinciale, situazione che avvantaggia i topi di appartamento.
Proprio nei giorni scorsi il presidente del comitato di quartiere, Gianrosario Tamburini ha parlato con il comando della Polizia Locale, sulla scorta delle richieste dei residenti che chiedono più telecamere e soprattutto un uso più efficace del controllo di vicinato attraverso la chat Whatsapp. Un sistema di comunicazione che consente agli iscritti (e sono ben 350, uno dei gruppi più numerosi tra i quartieri cittadini) di segnalare in tempo reale presenze o situazioni sospette nelle strade del quartiere.
“Sono perfettamente consapevole delle reali preoccupazioni dei residenti e ne ho parlato con il comandante della Locale – afferma Tamburini -. Mi rendo conto che segnalare un problema e non ricevere risposte soddisfacenti crea sconforto, e ho suggerito che, nel caso la Polizia Locale non riesca ad intervenire, venga prontamente inviato un messaggio nel quale si chiarisca che sono state informate altre forze di polizia”.
Sollecitato dai residenti ad intervenire è anche il consigliere del comitato, Luigi Armillotta. “Ci sentiamo sostanzialmente impotenti. Le forze dell’ordine si vedono nel quartiere, il pattugliamento c’è, questo è innegabile. Quello che i residenti chiedono a gran voce è l’installazione di telecamere, le abbiamo richieste da moltissimo tempo, come emergeva anche nel sondaggio che avevamo fatto tra i residenti durante il primo mandato di Galimberti e a tutt’oggi non ne abbiamo.
Servono più telecamere nelle posizioni scelte e studiate da professionisti in grado di capire dove è meglio collocarle.
Il controllo di vicinato lo abbiamo molto spinto perchè crediamo in questo strumento e periodicamente facciamo campagne di informazione; raccogliamo richieste di adesione che poi tramite il presidente giriamo al comando della Locale.
“Per me – aggiunge Armillotta – il servizio non funziona molto bene perchè probabilmente non si ha la possibilità di gestirlo in modo efficace. Se si attiva un servizio, servono poi le risorse che possano restituire il feedback. Lo strumento whatsapp è uno strumento di comunicazione diretta cittadino – forze dell’ordine e questa è una cosa ottimale. Va da sè che a volte ci sia un uso non proprio coerente della chat, e qui sta a chi la gestisce di riprendere chi non ne fa un corretto uso, ma se si decide di mettere a disposizione dei cittadini un servizio di messaggistica istantanea, bisogna poi dare risposte altrettanto istantanee, anche un semplice “abbiamo preso in carico la segnalazione”.
“Non metto in dubbio – è la conclusione – le capacità della Polizia locale, che fa il possibile e c’è un ottimo rapporto con noi, dico solo che il servizio va seguito e gestito al meglio. Facciamoci una riflessione, anche se mi rendo conto che le esigenze della città sono tante”.gbiagi