Cronaca

Truffa milionaria: la banca
ammessa a chiedere i danni

Nel processo contro l’ex funzionaria della banca Credito Emiliano, Cristina Pedrabissi, 55 anni, e il marito Maurizio Merlini, 61 anni, finiti nell’occhio del ciclone per la truffa milionaria messa a segno ai danni di due anziane sorelle cremonesi, i giudici del tribunale di Cremona hanno accolto la richiesta dell’avvocato Roberto Reggiani, legale dell’Istituto di credito, di potersi costituire parte civile, non per il danno patrimoniale, ma per “il danno di immagine inimmaginabile” arrecato alla banca. I magistrati non hanno ravvisato incompatibilità con il doppio ruolo di parte civile e di responsabile civile, con la chiamata in causa dell’avvocato Roberto Peccianti, legale di Leonardo Ardigò, imprenditore di Merlino che in qualità di erede si è costituito parte civile.

Il procedimento entrerà nel vivo il prossimo 26 marzo con l’esame dei primi cinque testimoni della procura.

In sede di udienza preliminare, il giudice aveva rigettato la proposta di patteggiamento a 4 anni per la Pedrabissi e a 3 anni e 6 mesi per il marito, ritenendo la pena “complessivamente incongrua rispetto alla gravità dei fatti e alla spiccata intensità del dolo dimostrata dagli imputati, non essendo emersi elementi di valenza positiva per la concessione ad entrambi gli imputati delle circostanze attenuanti generiche”. Il giudice aveva tenuto in considerazione anche “il lungo lasso di tempo in cui si è protratta la condotta truffaldina e l’autoriciclaggio”, sia “il rilevantissimo danno economico cagionato alle anziane persone offese”.

Giordana e Marise Zanardi, 92 e 90 anni, entrambe di Casalbuttano, ospiti di Cremona Solidale, erano decedute nel 2020, a distanza di sei mesi l’una dall’altra. A Casalbuttano, Marise aveva lavorato come ostetrica. L’anziana aveva un erede, che però era deceduto. A sua volta quest’ultimo aveva nominato suo erede Leonardo Ardigò. Giordana, vedova, che nel 2010 aveva perso Raffaele Ghisolfi, suo unico figlio, all’età di 55 anni, aveva invece nominato la compagna del figlio, lei rappresentata dall’avvocato Federico Tresoldi. Loro chiederanno i danni in sede civile. La causa intentata contro la Credem e la Pedrabissi entrerà nel vivo a gennaio del prossimo anno.

Per la procura, la Pedrabissi, dopo essere riuscita a guadagnare la fiducia delle due vittime, sole e in precarie condizioni di salute, le avrebbe raggirate, spolpando il loro patrimonio di oltre due milioni di euro nell’arco temporale di una decina di anni.

A processo sono finite anche Carmen Bolzani, 80 anni, madre della ex funzionaria di banca, Irene Bodini, 83 anni, madre di Merlini, e Andrea Ottavia, 33 anni, la figlia di lui, accusate di riciclaggio. Sono difese dall’avvocato Paolo Bregalanti di Cremona, mentre Pedrabissi e Merlini sono assistiti dai legali Stefano Aterno ed Ernesto Belisario del Foro di Roma.

2.229.723 euro, complessivamente, la somma di denaro confluita su conti correnti o comunque nella disponibilità della bancaria, del marito e dei familiari, e oggetto poi di un successivo trasferimento-investimento in quote sociali e acquisto di immobili e oggetti/beni di lusso.

Sara Pizzorni

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