Cronaca

Ferragni, non solo pandori: lente
anche sulle uova di Pasqua

Dopo la bufera mediatica che si è abbattuta su Chiara Ferragni per l’affaire legato alla commercializzazione dei pandori griffati realizzati da Balocco, ora la lente di ingrandimento finisce sulle uova di Pasqua.

La vicenda dei dolci natalizi si era conclusa con le scuse e una donazione di 1 milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino da parte dell’influncer cremonese che aveva riconosciuto di aver sbagliato.

L’Antitrust aveva multato per circa 1 milione di euro Ferragni per pratica commerciale scorretta: l’accusa è che la comunicazione dell’iniziativa, oltre alla confezione, suggerivano una correlazione diretta tra le vendite e le donazioni all’ospedale torinese.

Cosa che in realtà non c’era: il Regina Margherita aveva ricevuto una donazione mesi prima da parte della sola Balocco che con l’influencer cremonese aveva stipulato un accordo sulle licenze per sfruttare i suoi marchi.

Uno schema che potrebbe essere stato riproposto anche per le uova di Pasqua vendute da Dolci Preziosi e che avrebbero dovuto sostenere il progetto benefico “I Bambini delle Fate”, un’impresa sociale che crea percorsi di inclusione sociale per minori affetti da autismo.

Al Fatto Quotidiano, Franco Camillo – che ha acquisito l’azienda – ha dichiarato che “assolutamente non c’è nessuna correlazione tra le vendite delle uova e la donazione a “I bambini delle Fate””.

“Ferragni – ha aggiunto – è stata pagata per aver ceduto la sua immagine. Noi abbiamo fatto una donazione, per lei non era da contratto”.

Una versione confermata dal responsabile dell’associazione, Franco Antonello: “Abbiamo stretto un accordo con Dolci Preziosi. Loro volevano scrivere che la donazione era legata alle vendite. Noi ci siamo rifiutati e abbiamo permesso di usare l’espressione ‘Sosteniamo i Bambini delle fate’”.

Nessun contatto, invece, con Ferragni: “Ho provato a parlarle ma non è stato possibile”.

Sempre Antonello definisce una “vergogna” le cifre incassate dall’influencer (che il quotidiano stima in 1,2 milioni di euro) a fronte di due donazioni per un valore compelssivo di 36mila euro.

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