Il vescovo ai bimbi: "Voi siete
i piccoli principi della pace"
Greccio, 1223: San Francesco d’Assisi mette in scena, per istruire la gente del tempo, il primo presepe vivente della storia, coinvolgendo i frati e gli abitanti di quel paese che, come da lui stesso dichiarato, gli ricordava emotivamente Betlemme. 800 anni dopo, nella mattina del 15 dicembre 2023, il presepe di Greccio è stato d’ispirazione per l’incontro, tenutosi nella Cattedrale di Cremona, tra il vescovo Antonio Napolioni e i bambini delle scuole dell’infanzia del territorio.
L’evento si è aperto con la lettura del passo della Natività, tratto dal Vangelo di Luca. Durante questo momento, bambini e bambine, accompagnati da maestre e maestri, hanno consegnato alcune sagome dei personaggi, realizzate da loro, con l’aiuto di insegnanti, genitori e nonni, e poste davanti all’altare a formare il presepe completo. Questo resterà poi allestito per tutto il periodo natalizio nel Camposanto dei Canonici.
«Il presepio ha reso possibile una storia bellissima, di cui oggi siamo noi i personaggi», ha detto il vescovo ai bambini presenti in Duomo.
«San Francesco, mentre leggeva il Vangelo, ogni volta che pronunciava il nome di Gesù, lo amava talmente da pronunciarlo come se fosse una pecorella che belava – ha detto monsignor Napolioni durante la sua riflessione – e si leccava le labbra, perché sentiva la dolcezza del nome di Gesù». Quella dolcezza che è segno caratteristico di colui che è «principe della pace». Ha quindi aggiunto: «Perché con lui facciamo parte di un mondo nuovo, in cui si rinuncia a ogni forma di violenza, in cui si crede che sempre la pace è possibile, in cui si guarda negli occhi ci è vicino e gli diciamo “ti voglio bene, sei mio amico, giochiamo e cresciamo insieme, facciamo un mondo nuovo insieme”». «E questo i bambini lo sanno bene – ha concluso –, ma noi grandi a volte lo abbiamo dimenticato. E allora grazie bambini, perché voi siete i piccoli Gesù nelle case, siete i piccoli principi della pace». «E impareremo la pace se impareremo a dire “sì”, anche quando c’è da rimetterci un po’, quando impareremo a non dire più “io”, ma “noi”».
Dopo il vescovo, ha preso la parola il vicesindaco di Cremona, Andrea Virgilio, che, oltre a portare i saluti del Sindaco, si è rivolto a bambine e bambine dicendo: «Come ha detto Papa Francesco, i presepi sono come le lingue del mondo: sono tantissime, ma alla fine ci si capisce, perché c’è un messaggio comune. E questo vale anche per le scuole: dobbiamo andare tutti nella stessa direzione, tutti con lo stesso obiettivo, che è quello di far crescere i nostri “piccoli principi”».
La mattinata si è quindi conclusa con la benedizione del vescovo alle statuette del bambinello, consegnate ai rappresentanti degli istituti presenti: “Castello”, “Maria Immacolata”, “Sacra Famiglia”, “Sant’Angelo”, “Sacro Cuore”, “Sant’Abbondio”, “San Giorgio”, “Ferrante Aporti” e la scuola della cooperativa “Cittanova” di Castelverde. «Abbiamo pensato di regalarvi queste statuette perché Gesù Bambino sia riferimento per la vostra vita – ha spiegato Sergio Canevari, presidente della sezione cremonese della Federazione italiana Scuole materne –. Alla mattina appena svegli, alla sera prima di dormire, per dirgli grazie per tutto quel che abbiamo».