La zia nell'ultima telefonata
"Vengo a trovarti prima di Natale"
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Nei pochi mesi in cui ha vissuto a Bonemerse, Rossella Cominotti era riuscita ad entrare nel cuore di tante persone, che ne apprezzavano dolcezza e cordialità. Alcune di loro si sono ritrovate in chiesa, mercoledì sera, per la preghiera del Rosario in memoria della sfortunata 53enne uccisa dal marito, Alfredo Zenucchi lo scorso 6 dicembre. Si sono strette a Francesca, la zia, che per prima, insieme al sindaco Luca Ferrarini, si era accorta che c’era qualcosa di strano nel silenzio seguito all’ultima telefonata, il 27 novembre, nella quale Rossella non aveva fatto cenno di avere in mente di partire per una vacanza. Le telefonate senza risposta dei giorni successivi avevano fatto preoccupare la zia, che era andata due volte ad avvertire i carabinieri.
Ieri sera accanto a lei nella prima fila della parrocchiale c’erano il marito e il nipote Luca, che vive insieme a loro a Rivarolo Mantovano, e la fidanzata Cristina. La figlia di Francesca, che aveva postato la foto di Rossella, lanciando l’allarme sulla scomparsa della coppia, lavora in Germania.
“Dio ha creato a sua immagine l’uomo e la donna – ha detto il parroco, don Alberto Martinelli, prima di iniziare il rosario – l’immagine dell’amore, del rispetto, dell’altruismo, del sostegno reciproco e del conforto. Ma noi, l’umanità, ci siamo dimenticati a chi dovremmo somigliare. Ogni violenza ci insegna a ritornare alle origini, a un cambio di passo per tutti, nelle famiglie, nelle scuole, nella società civile, nel mondo dell’informazione”.
Citando il padre di Giulia Cecchettin, ha riportato la frase “la vita non è una questione di come sopravvivere nella tempesta ma come danzare nella pioggia”, “voglio sperare – ha aggiunto il parroco – che un giorno questo dolore possa germogliare e produrre amore e perdono”.
La recita del rosario è stata poi inframmezzata da citazioni da Papa Francesco che riprendono il tema della donna troppo spesso vittima di violenza.
“Non doveva andare a finire così”, le parole della zia, che al termine della funzione è stata circondata da alcune residenti di Bonemerse, che hanno voluto condividere con lei il ricordo di Rossella, ancora attonite per quanto è successo. “Quando la ringraziavo per l’acconciatura (Rossella svolgeva ancora il suo primo lavoro di pettinatrice, oltre a gestire l’edicola, ndr)”, mormora una di loro, “era lei che ringraziava me”.
Con la madre Rossella aveva rotto i rapporti, zia Francesca era il legame più forte che restava con la sua famiglia. Non era mai stata a Bonemerse, “eravamo d’accordo che sarei venuta prima di Natale a vedere il negozio”, racconta alla fine della funzione, mostrando le foto e il video del matrimonio, celebrato il 9 marzo nel municipio proprio di fronte all’edicola. Quel matrimonio arrivato come un fulmine a ciel sereno, annunciato alla zia quasi per caso, durante una telefonata nella quale Rossella diceva di essere un po’ di fretta perchè doveva prepararsi. Nelle foto scattate quel giorno si mostra sorridente, in un elegante soprabito bianco e non è percepibile la magrezza eccessiva legata all’anoressia combattuta fino a qualche anno prima. Un’unione finita tragicamente quel 6 dicembre. Giuliana Biagi