Il Pd incontra la Spd a Berlino
In delegazione il cremonese Bellini
E' la prima uscita ufficiale del 32enne già braccio destro di Enrico Letta e da poco entrato nella Segreteria regionale del Pd. "La nostra regione, accanto alle sue indiscutibili eccellenze, ha ancora ampi margini di miglioramento", afferma.
Il cremonese Michele Bellini, da poco nominato responsabile politiche europee del PD lombardo, è a Berlino come uno dei tre membri della delegazione nazionale del PD in visita presso il Bundestag e la Cancelleria tedesca, insieme alla capogruppo alla Camera, Chiara Braga e la vice capogruppo, Simona Bonafè. La missione, organizzata dalla Fondazione tedesca Frederich Ebert, vicina alla SPD, è tra le diverse attività svolte per promuovere i rapporti tra SPD e Partito Democratico, nell’ottica della collaborazione Italo-tedesca all’interno dell’UE.
Questa visita arriva in un momento cruciale nei rapporti tra Italia e Germania, dall’accordo sul nuovo Patto di Stabilità e Crescita, alle questioni energetiche dove le prime due potenze manifatturiere d’Europa vivono una sfida simile; dal contesto geopolitico con le guerre in corso, alla questione migratoria.
“Il lavoro del Pd lombardo nei prossimi anni – afferma Bellini – sarà quello di dire alla Lombardia: “Pensati europea”. Ho voluto aprire il mio mandato come responsabile politiche europee del PD Lombardia partecipando a questa missione in Germania perché credo sia fondamentale, sin da subito, sottolineare l’importanza per la Lombardia della dimensione europea, a partire dalla Germania, con cui la nostra regione ha toccato un record di interscambio commerciale di 56 miliardi di euro, un terzo dell’interscambio totale tra Italia e Germania. L’internazionalizzazione delle imprese lombarde e l’elevato grado di integrazione tra le nostre catene del valore sono fattori determinanti per la crescita e il benessere della nostra regione e il nostro rapporto con la Germania è cruciale: basti pensare che quasi la metà delle aziende a controllo tedesco in Italia ha sede in Lombardia”.
Per l’esponente Dem giusto considerare la nostra regione uno dei motori trainanti dell’intera UE, ma proprio per questo occorre che l’Europa e le sue economie più avanzate siano il termine di paragone.
E “se assumiamo questa prospettiva – afferma – capiamo che la nostra regione, accanto alle sue indiscutibili eccellenze, ha ancora ampi margini di miglioramento. Penso soprattutto ad alcuni indicatori che riflettono la nostra capacità di costruire il futuro: gli investimenti in ricerca e sviluppo – quindi la capacità di innovare – e il capitale umano – quindi le persone, la migliore risorsa che abbiamo”.
Bellini cita qualche dato: in quanto a istruzione terziaria, la Lombardia si colloca al 21,2%, di poco sopra la media europea, per la popolazione tra i 25 e i 64 anni contro il 43% dell’Alta Baviera e addirittura il 54,4% dell’Ile de France; per tasso di occupazione dei neolaureati (20-34 anni) la Lombardia è al 68,1%, l’Alta Baviera al 93,2%, Amburgo all’ 89,8%, la Catalogna al 79,8%.
“Questi indicatori – afferma – raccontano una storia un po’ diversa rispetto alla narrazione comune che alimenta un autocompiacimento tipicamente lombardo sullo stato delle cose. Questo atteggiamento è pericoloso perché rischia di renderci sonnambuli e farci perdere presto i nostri vantaggi. Per mantenere la nostra
competitività bisogna preparare il futuro già oggi. Il terreno da recuperare rispetto alle regioni europee più dinamiche è molto e potremo colmare questo divario solo cominciando a guardare ad esse come termine di paragone è agire di conseguenza. Per questo ho voluto aprire il mio incarico con questa missione, proprio in Germania. Nei prossimi anni, partire dalla campagna delle elezioni europee dei prossimi mesi, lavoreremo con l’idea di dire alla Lombardia una cosa semplice ma molto ambiziosa: “Pensati europea”. Solo così potremo sprigionare tutto il potenziale della nostra Regione”.