"A come Srebrenica": spettacolo
al Filo con Roberta Biagiarelli
Oggi 10 dicembre ricorre l’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, approvata dall’Assemblea dell’ONU nel 1948.
Le guerre in atto in Ucraina, in Medio Oriente e in molte altre parti del mondo, le atrocità attuate contro i civili, la violazione dei Diritti Umani, rendono ancora più importante la Storia e la Memoria degli orrori avvenuti nel Novecento.
Il progetto 2023-2024 “Dall’occupazione fascista della Jugoslavia all’Europa Unita” si concluderà nel mese di aprile con il Viaggio della Memoria a Lubiana, al campo fascista di Gonars e a Gorizia/Nova Gorica (nel 2025 capitali europee della cultura) che dal 2004, con l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea, hanno visto cadere un altro muro nel cuore dell’Europa.
La storia delle guerre degli anni ’90 nella ex Jugoslavia ha visto un forte coinvolgimento del territorio cremonese, con l’uccisione dei pacifisti bresciani Sergio Lana e Guido Puletti e del cremonese Fabio Moreni.
I sopravvissuti a questa tragica esperienza, Agostino Zanotti e Christian Penocchio, diedero vita nella cittadina di Zavidovići, alla quale erano destinati gli aiuti umanitari, all’Ambasciata della Democrazia Locale per contribuire alla pacificazione, con la presenza per diversi anni di tre delegati cremonesi.
Per tutti questi motivi, la Rete ha voluto inserire la voce potente di Roberta Biagiarelli con il suo spettacolo/testimonianza “A come Srebrenica”, dedicato al genocidio di Srebrenica del luglio 1995, replicato 600 volte.
Come scrive l’autrice: “(…) A Srebrenica è stata scritta una delle pagine più oscure del Novecento e anche da quel luogo occorre ripartire per ri-pensare l’Europa (…). Una lezione della memoria contro il pericolo dei nazionalismi, delle divisioni e delle manifestazioni di intolleranza. Riconosciuto a livello internazionale come l’ultimo Genocidio compiuto nel cuore d’Europa dopo la fine della Seconda guerra mondiale, Srebrenica non ha ancora visto una piena assunzione di responsabilità da parte dell’Europa per ciò che accadde in quel luogo 28 anni fa. L’11 luglio 1995, le unità serbo – bosniache guidate dal generale Ratko Mladic entrano nella cittadina bosniaca. Seguono stupri, mutilazioni, esecuzioni di civili, sepolture di vivi. Ma il massacro di 8.372 civili è solo l’epilogo di una storia iniziata tre anni prima: una storia di Assedio (…)”.
Nelle mattinate di Martedì 12 dicembre a Cremona, presso il teatro Filo e Mercoledì 13 dicembre a Crema presso la sala Alessandrini, 400 studenti delle scuole superiori con i loro docenti parteciperanno allo spettacolo/testimonianza e all’incontrocon l’attrice.