Il ricordo: "Rossella dava fiducia
a tutti: temo sia morta per quello"
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Preferisce lasciare un ricordo senza però volersi esporre con nome e cognome. Ma dietro l’anonimato, un amico in giovane età di Rossella Cominotti, uccisa in provincia di La Spezia nella mattinata di venerdì, tratteggia la figura di una persona che definisce “veramente buona e sensibile”. Rossella a Casalmaggiore ha lavorato come parrucchiera, sempre in frazione, prima ad Agoiolo e poi a Vicobellignano, dove oggi sorge il ristorante “La sconosciuta compagnia”.
“Da quanto si era trasferita a Cremona, non ci vedevamo più. L’ultima volta sarà stata un paio di anni fa – ricorda l’amico di Rossella -. Anche la novità dell’edicola non la sapevo, tanto che credo sia una cosa recente (in effetti Rossella aveva rilevato l’esercizio con il marito a gennaio, ndr). Era una ragazza buona e sensibile, con cui si parlava volentieri. Negli anni ’90 uscivamo in compagnia, si andava ai concerti e a serate in discoteca tutti i sabati, quindi posso dire di avere conosciuto la giovane Rossella. Poi come a volte accade nella vita, ci siamo persi di vista e anche lei si è distaccata dai vecchi amici. Noi della compagnia sapevamo solo che viveva a Cremona”.
C’è però un dato che viene evidenziato. “Lei tendeva ad affezionarsi alle persone in difficoltà, a livello economico e non solo: io temo che la sua troppa sensibilità le abbia giocato un bruttissimo scherzo. E temo che quanto accaduto possa in qualche modo essere legato ad un eccesso di fiducia che Rossella ha riservato a quest’uomo, che peraltro scopro oggi essere stato suo marito, anche se in realtà a me, l’ultima volta che l’avevo vista, era stato presentato semplicemente come compagno. Nessuno merita una morte così, Rossella – persona buona – men che meno”.
Giovanni Gardani