Ambiente

Stop allagamenti in tangenziale
Acqua "dirottata" nel bosco filtro

Con i progetti esecutivi per via Monviso e rotatoria vie Trebbia - Ciria, il Comune ha concluso entro i termini previsti dal Pnrr la parte tecnica degli interventi.
Ma c'è il problema rendicontazione sulla piattaforma ministeriale Regis: pronta una nota per il Ministero

Con i due ultimi progetti esecutivi approvati nei giorni scorsi dal settore Lavori Pubblici – il piano anti – allagamenti in via Monviso e la rotatoria di via Trebbia – Ciria – il Comune di Cremona  conclude le procedure tecniche previste dal Pnrr, stando dentro al rigido cronoprogramma imposto dai Ministeri competenti.

“Siamo perfettamente nei tempi con la parte tecnica- afferma il vicesindaco Andrea Virgilio – come noto il rispetto delle tempistiche del Pnrr è molto rigido e sta mettendo in difficoltà molti Comuni. Per quanto ci riguarda però abbiamo qualche preoccupazione per la rendicontazione attraverso il portale ReGis, che sta creando problemi nell’inserimento dati. Stiamo preparando una nota scritta al Ministero per risolvere la questione”.

L’intervento in via Monviso consisterà nel dirottare dal sottopasso ferroviario al vicino bosco filtro di cascina Moreni l’acqua in eccesso che ristagna in occasione delle piogge intense, rendendo impraticabile la tangenziale. Un progetto di circa 500mila euro che, come evidenzia la relazione tecnica di accompagnamento, potrà correggere una situazione critica, peggiorata dopo “la realizzazione di una recente lottizzazione, al servizio del nuovo edificio commerciale Maury’s, che ha sicuramente contribuito a peggiorare la situazione”.

“La criticità – si legge ancora – è data dalla maggior portata d’acqua che viene raccolta dalle strade di lottizzazione e convogliata nel collettore in conglomerato cementizio (già in sofferenza).  (…) L’esecuzione delle condotte e delle camerette è risultata conforme al progetto ma il sistema di riduzione delle portate così come realizzato non garantisce i risultati riportati in progetto”.

Il progetto prevede che, per tutta l’area che grava sul  sottopasso ferroviario, le acque meteoriche siano convogliate in una nuova area umida da realizzare all’interno del “Bosco filtro” tra la ferrovia Cremona-Fidenza e la Cascina Moreni. I  bacini di raccolta verranno realizzati ad una quota più bassa di quella del piano stradale del sottopasso ferroviario in modo da permettere alle acque provenienti dall’area a nord del sottopasso, di raggiungere per gravità l’area umida. Tutto il materiale scavato, prevalentemente sabbia, sarà riutilizzato all’interno dell’area di cantiere.

L’area a sud, invece, dovrà avvalersi di una stazione di sollevamento composta da una vasca interrata, collocata tra via Monviso e la recinzione dell’emporio edile CAMMI, e da due pompe sommerse che trasferiranno le acque meteoriche al sistema di trattamento e infiltrazione dell’area umida.

Siamo in pieno parco del Morbasco e difatti, si legge nella relazione tecnica, “l’idea progettuale vuole cogliere l’occasione per combinare più effetti positivi per l’ambiente con un unico intervento di mitigazione ambientale nel rispetto della sensibilità paesaggistica del luogo”. L’area umida risponderà insomma sia alle esigenze di bacino di laminazione/infiltrazione e allo stesso tempo contribuirà alla creazione di un habitat adatto ad anfibi ed insetti legati alle acque poco profonde”.

Per Virgilio, il tema della regolazione delle acque è questione fondamentale nella programmazione presente e futura delle opere e a questo scopo è stato approvato di recente l’aggiornamento del piano di rischio idrogeologico comunale.

Accanto al sottopasso ferroviario arriva anche la nuova rotatoria all’intersezione tra via Trebbia e via Ciria, per mettere in sicurezza l’incrocio; previsto subito dopo anche l’allungamento della ciclabile che costeggia il Pizzikotto che verrà prolungata fino a via Ciria.

Tutti questi interventi non avranno bisogno di gare d’appalto in quanto già compresi nell’accordo quadro nazionale a cui ha aderito il Comune: questo significa che, al netto dei tempi per la stipula dei contratti e delle incognite sul reperimento dei materiali, i lavori potrebbero partire tra febbraio e marzo. gbiagi

 

 

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