Cronaca

Esecuzione penale esterna,
esperienze a confronto

Si è svolto questo pomeriggio la riunione del Tavolo territoriale sul carcere, istituito dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Cremona, in  Camera di Commercio sul tema della “Esecuzione penale esterna, opportunità per il territorio”. Dopo i saluti di Gian Domenico Auricchio, del Presidente del Consiglio Comunale Paolo Carletti, di Ornella Bellezza, Garante provinciale delle persone private della libertà personale, di Rossella Padula, Direttrice della Casa circondariale di Cremona, e di Laura Negri della locale Camera Penale, sono intervenuti Francesca Malzani, Professore associato dell’Università degli studi di Brescia, che ha parlato degli strumenti normativi a disposizione delle imprese;Davide Longhi della cooperativa Il Solco sulle esperienze già maturate sul territorio inquadrando la figura del tutor; Lucia Monti, Capo area trattamentale della locale Casa Circondariale; Antonella Salvan, Direttore dell’Ufficio Esecuzione penale esterna di Mantova e Cremona e Loretta Manini Orientatrice del Centro per l’Impiego di Cremona.

Le conclusioni sono affidate a Rosita Viola, Assessora alle Politiche Sociali e Fragilità del Comune di Cremona.

“Il Tavolo sta dando seguito agli impegni assunti dall’Amministrazione comunale in ordine alla Casa circondariale di Cremona. L’incontro del 5 dicembre è un altro passo per integrare il più possibile la nostra Casa circondariale alla comunità cremonese. Ritengo molto positivo vedere che realtà come la Camera di Commercio colgano l’importanza del messaggio e lo rilancino al territorio. Di questa sensibilità ringraziamo Gian Domenico Auricchio, Commissario straordinario della Camera di Commercio e Maria Grazia Cappelli, Segretario generale della Camera di Commercio” dichiara il Presidente del Consiglio Comunale Paolo Carletti.

“Il reinserimento nella società rappresenta una priorità del nostro sistema carcerario prevista dall’art.27 della nostra Costituzione. E’ un principio di civiltà. Sono convinto che il lavoro costituisca un’opportunità insostituibile che permette di modellare conoscenze e competenze spendibili nella fase post detentiva per l’attuazione di concreti percorsi rieducativi ed inclusivi. Creare occasioni di lavoro per i detenuti può, inoltre, offrire vantaggi competitivi per le imprese, che devono affrontare il problema della mancanza di personale qualificato.

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