Cronaca

Nuovo ospedale, ecco gli
altri quattro progetti in gara

Nel corso della presentazione del progetto per la realizzazione del nuovo ospedale, che sarà curato dall’architetto Mario Cucinella, vincitore del bando, sono stati illustrati anche gli altri quattro progetti arrivati in finale, diverse visioni di uno stesso obiettivo.

Quella della Park Associati è una proposta progettuale che si articola attraverso un’architettura aperta e permeabile dotata di spazi collettivi e di
accoglienza, funzioni commerciali e culturali. “Il naturale risultato della lettura del contesto in cui l’ospedale si inserisce, ispirato alla tipologia costruttiva della cascina lombarda, ha portato alla definizione delle volumetrie per il Nuovo Ospedale: due edifici a corte aperta, il primo affacciato verso la campagna, il secondo rivolto verso la città. Quest’ultimo è caratterizzato da un braccio ruotato rispetto alla geometria delle corti che genera la piazza di ingresso” si legge nell’abstract del progetto.

“Le due corti sono attraversate da un sistema di ponti di connessione che convergono nel cuore del sistema: la Teca centrale. Questa rappresenta l’ambiente speciale, con doppie altezze e aree verdi, dedicato a tutti gli utenti con differenti gradi di privacy.

Il carattere unico di questi spazi comuni trova corrispondenza anche nelle facciate che sono trasparenti, filtrate da una pelle che segue il percorso solare e contrapposte alla facciata delle corti, caratterizzate da superfici modulari vetrate e opache in terracotta, variabili a seconda dell’orientamento”.

Il progetto di Foster + Partners si ispira al Dna architettonico del tessuto urbano di Cremona, e si relaziona con l’ambiente storico, fisico, sociale ed ecologico esistente della città, attraverso l’uso di edifici provvisti di corte disposti intorno a giardini, piazze e colonnati. “Collocati all’interno del perimetro consentito, ma arretrati rispetto alla strada e alle aree residenziali, questi padiglioni preservano la natura locale del sito, aprendo al contempo l’ospedale alla città” si legge. “La sequenza di giardini offre viste permeanti da uno spazio aperto all’altro, creando varietà e un senso di scoperta continua.

Baumschlager Eberle Architekten propongono invece un Concept che ricrei “una corte urbana che vede aprirsi diversi palazzi nel parco, trasportando la percezione da macro a micro-scala. Ispirato al topos della corte lombarda, chiusa su tre lati e aperta sul quarto, le corti consentono al sistema del verde di integrarsi con l’architettura, inserendosi nelle aperture e definendone gli spazi. L’approccio è quello di collegarsi al tessuto preesistente, integrando l’ospedale nella vita della città.

Le facciate, pensate per integrare la terracotta cremonese, sono declinate in tre tipologie che generano un catalogo flessibile e intercambiale. Questo sistema, con le sue variazioni cromatiche, facilita l’orientamento dell’utente, per farlo sentire in un ambiente più familiare. Si alternano facciate con archi a tutto sesto a facciate composte da architravi, per terminare con il core centrale, dove archi e triliti si mischiano assieme, per esprimere una tensione verso l’alto, verso la modernità, verso il futuro”.

Infine, Oma ha pensato a un progetto che concepisce il Nuovo Ospedale di Cremona “come un insieme urbano, progettato per crescere e adattarsi nel tempo. Un luogo dove la salute viene continuamente costruita e coltivata. Un sistema radiale di edifici compatti si estende all’interno del sito. Le classiche funzioni dell’ospedale sono organizzate in otto volumi distinti che formano tre anelli concentrici.

Ogni anello è dimensionato in base alla sua attività principale, dai profondi blocchi che ospitano le strutture di diagnosi e cura, alle stecche longitudinali per le unità di degenza.

La tradizionale griglia ospedaliera lascia il posto a una composizione caleidoscopica. Un “fiore meccanico” che offre molteplici connessioni flessibili, consentendo ai flussi pubblici, sanitari e logistici di operare contemporaneamente in modo indipendente e senza interferenze.

Ogni facciata dell’edificio è trattata diversamente, creando una scenografia di superfici, colori, consistenze e riflettività che disperdono la massa dell’edificio nel paesaggio. In ogni intersezione i vuoti triangolari consentono la comunicazione verticale e favoriscono la diffusione di luce solare nel cuore del progetto. Le logge, presenti lungo il perimetro esterno dell’edificio, suscitano l’impressione di un tessuto residenziale”.

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