L'editoriale

Il progetto del nuovo ospedale
e la salute intesa come equilibrio

Il progetto dell'architetto Mario Cucinella per la realizzazione del nuovo ospedale di Cremona, presentato nell'auditorium del Museo del Violino il 30 novembre scorso, sembra ispirato al concetto di salute presente nella filosofia greca ed in particolare in quella platonica

Il rendering del nuovo ospedale in una visione notturna

Nella filosofia greca, ed in particolare in quella platonica, la salute viene descritta come una giusta proporzione, un’armonia naturale, un accordo dell’organismo con se stesso e con quello che c’è al di fuori, un equilibrio che tiene insieme l’estetica (ciò che viene percepito) e l’etica (il comportamento, il costume), l’interno e l’esterno, il bello ed il buono. Al contrario, la malattia viene concepita come perdita di equilibrio, rottura dell’armonia.

Commentando un passo del dialogo di Platone “Fedro”, il filosofo tedesco Hans-Georg Gadamer scrive: “Possediamo una vasta raccolta di materiale, proveniente dalla medicina greca, che illustra come il tempo atmosferico, la stagione, la temperatura, l’acqua e l’alimentazione, in breve come tutti i possibili fattori ambientali e climatici convergano nel determinare la concreta condizione esistenziale di colui che necessita di essere curato (…). Nella natura del tutto rientra l’intera situazione della vita del paziente e persino quella del medico” (Dove si nasconde la salute, pag. 49).

Il progetto del nuovo ospedale di Cremona, presentato dall’architetto Mario Cucinella, sembra ispirato proprio a queste riflessioni così antiche e così attuali. L’idea di fondo dell’opera, che sarà ultimata entro la fine di questo decennio, sembra proprio legata al concetto di equilibrio: tra l’intero complesso ed il contesto in cui si colloca (nella prima periferia, tra il centro urbano ed i campi agricoli), tra il blocco sanitario e la parte dedicata ad altri servizi (asilo, biblioteca, spazi per le famiglie), tra la parte edificata ed il parco centrale. Un equilibrio ricercato anche nell’approccio bioclimatico alla progettazione, nel riuso delle acque, nell’attenzione ai corridoi ecologici per inserire elementi che siano in continuità con quanto già presente sul territorio, nel pensare un ospedale ed un parco come sistemi integrati, nella ricerca di un benessere termico, luminoso e paesaggistico per i pazienti, per chi lavora nella struttura e per chi usufruisce degli altri servizi, nella flessibilità ed adattabilità degli spazi, nella ricerca di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Un equilibrio rappresentato dalla circolarità della struttura.

Un equilibrio inteso, per tornare al pensiero greco, anche come bellezza estetica (il progetto è oggettivamente bello) e bontà, ossia funzionalità sulla base delle nuove esigenze sanitarie, delle tecnologie oggi disponibili e dell’esperienza acquisita negli anni della pandemia.

Un equilibrio che si è concretizzato anche nella sinergia tra tutti gli attori istituzionali del “sistema Cremona” per raggiungere un obiettivo ambizioso: creare un ospedale efficiente in rapporto ed in dialogo con la vita quotidiana della città. Un luogo quindi “equilibrato”, funzionale proprio al percorso di guarigione come recupero dell’equilibrio perduto a causa della malattia o del trauma.

La presentazione di giovedì 30 novembre, storica per la città di Cremona, è un punto di partenza e non di arrivo. C’è il progetto, ci sono i finanziamenti (in gran parte regionali), c’è la volontà politica bipartisan di procedere nei tempi stabiliti: la partita inizia quindi adesso. L’obiettivo finale non è soltanto la realizzazione di un ospedale moderno, più efficiente rispetto a quello attuale ed integrato nella città, ma è anche quello di lasciare un segno architettonico in Cremona, testimonianza di un’epoca, in continuità con il passato e proiettato nel futuro.

Guido Lombardi

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