Cronaca

Morte Giulia, Arci Cremona:
"Dobbiamo scegliere di dire no"

La tragica fine di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato, continua a smuovere le coscienze, soprattutto nella settimana di sensibilizzazione per la lotta alla violenza contro le donne. Anche sotto il Torrazzo, dove non sono mancate le manifestazioni di protesta. “Scrivere qualcosa di sensato sulla vicenda di Giulia, in mezzo al fiume di parole che in queste ore si riversa sui mezzi di comunicazione, diventa davvero difficile” evidenzia in una nota Claudia Noci, presidente di Arci Cremona. “Sembrano non bastare mai l’impegno, le azioni, le lotte, le prese di posizione che tante persone portano avanti per sensibilizzare ed educare contro la tossicità delle emozioni.
Questo, certo, non è un buon motivo per smettere e per pensare che siamo del tutto inefficaci.

Ogni giorno, ogni ora, in ogni gesto, parola, tono di voce vanno costruite relazioni basate sulla comprensione e sul rispetto reciproco. È un allenamento. È una scelta. Essere gentili è una scelta. Essere educati è una scelta. Essere sensibili è una scelta. Abbandonare l’idea che l’altro sia un possesso, un qualcosa da utilizzare per sfogare le proprie frustrazioni è una scelta. Viviamo in un mondo dove vengono veicolati continuamente modelli di comportamento atti a farci adeguare alla società che ci circonda, modelli che sono i meno empatici verso le persone.

Allora noi dobbiamo scegliere e dire no. Non è prevaricando che si sta bene in questo mondo; non è odiando, né usando violenza. Non è così che si va avanti. Non è annientando la vita altrui che si vive meglio la propria. Sembrano banalità, ma poi succede che in Italia, ogni tre giorni, un uomo uccide una donna, la maggior parte delle volte in famiglia. E allora, forse, ribadire le parole di Paulo Freire diventa addirittura vitale: «Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo»” conclude Noci.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...