Cronaca

"L'orco" in casa: atti sessuali su
due bambini, patrigno condannato

Una brutta storia di violenza in famiglia, quella discussa davanti ai giudici della Corte d’Appello di Brescia, che hanno confermato la condanna emessa il 19 gennaio scorso in primo grado dal gup di Cremona a cinque anni e otto mesi con il rito abbreviato per un patrigno accusato di violenza sessuale nei confronti dei due figli nati dal primo matrimonio della compagna, una femmina di 9 anni e del suo fratellino di 6 anni.

Per tre anni, l’uomo, un 35enne, aveva costretto quasi quotidianamente la bambina a compiere e subire atti sessuali, mostrandole anche dei filmati pornografici. Anche il ragazzino era stato costretto a subire atti sessuali, con toccamenti nelle parti intime. Nel procedimento, la madre dei due bambini, parte civile attraverso l’avvocato Nadia Baldini, sarà risarcita in un separato giudizio civile.

L’incubo è venuto alla luce il 21 maggio del 2018 grazie alle confidenze della bambina alla mamma, che le aveva domandato se fosse normale che “il papà”, come lei lo chiamava, si introducesse spesso nella cameretta dove lei stava con il fratellino.

La bimba le aveva spiegato che l’uomo, durante la notte, entrava spesso nella loro stanza, dicendo di essersene accorta in quanto, in quelle occasioni, aveva avvertito una sensazione simile ad un “solletico” che l’aveva fatta svegliare. Aveva visto che a suo fianco c’era il patrigno che a quel punto se ne andava senza dare spiegazioni. La minore, nel corso della conversazione con la madre, aveva poi riferito di episodi specifici. Anche il fratellino, presente al momento delle confidenze della bambina, aveva raccontato particolari agghiaccianti, come il fatto l’uomo, davanti a lui, si era masturbato sotto la doccia. “Se lo dite alla mamma vi ammazzo tutti e due”, li aveva minacciati.

Nel maggio del 2018 la mamma aveva chiesto aiuto ai Servizi sociali e in seguito era stata sporta denuncia.

I due ragazzini erano stati sentiti in sede di incidente probatorio, e le loro dichiarazioni sono state giudicate attendibili e genuine, tanto che i giudici di secondo grado hanno confermato la condanna già inflitta a Cremona.

Il 35enne aveva provato a difendersi, dicendo che i bambini avevano mentito e che lui era entrato nella loro cameretta solo perchè la compagna gli aveva chiesto di controllarli durante la notte.

Non è stato creduto. Per lui, niente attenuanti. L’uomo è stato dichiarato interdetto in perpetuo da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, curatela e all’amministrazione di sostegno, interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, interdetto in perpetuo da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori.

Sara Pizzorni

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