Fece esplodere distributore di
sigarette. Pena di 2 anni al ladro
Processato con il rito abbreviato, Cristian Badiaschi, 38enne residente a Cremona ma di fatto senza fissa dimora, è stato condannato a due anni di reclusione per tentato furto aggravato e per avere illegalmente detenuto e portato in luogo pubblico l’esplosivo utilizzato per far saltare il distributore automatico di sigarette della tabaccheria Casali di via Divisione Acqui a Borgo Loreto.
Per l’imputato, il pm aveva chiesto una pena di due anni e quattro mesi. Il precedente difensore aveva chiesto il rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica, ma il 38enne, oggi assistito dall’avvocato Paolo Rossi, si era opposto.
Verso le 23,30 dello scorso 30 giugno, Badiaschi, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, aveva fatto saltare il distributore con un grosso petardo nel tentativo di rubare sigarette, denaro e gratta e vinci, ma il boato aveva svegliato l’intero quartiere, e un residente aveva lanciato l’allarme dopo essersi affacciato e aver visto un uomo che stava armeggiando attorno al distributore dal quale usciva fumo.
I carabinieri avevano trovato il 38enne, con a carico precedenti di polizia, che stava mettendo nello zaino alcuni pacchetti di sigarette. Ai militari, il titolare dell’esercizio aveva fornito le immagini del sistema di videosorveglianza dalle quali era stato possibile vedere l’intera scena: dopo essersi accertato che non passasse nessuno, il ladro aveva inserito un petardo di grosse dimensioni nello sportello preposto al ritiro dei prodotti, facendolo esplodere, tanto da deformare le pareti in metallo e il portellone anteriore della struttura.
A quel punto, in tutta fretta, si era impossessato di denaro, dei tagliandi gratta e vinci e dei pacchetti di sigarette. Complessivamente il distributore conteneva 290 euro in contanti, tagliandi gratta e vinci per 180 euro e pacchetti di sigarette per un valore di 2.600 euro. Tutta la refurtiva era stata recuperata e restituita al proprietario del locale che aveva subito un danno di 23.000 euro.
L’imputato era stato arrestato in flagranza di reato e arrestato. Nel processo per direttissima il giudice gli aveva concesso gli arresti domiciliari, da cui però l’uomo era evaso. Arrestato di nuovo, ora è in carcere.
Sara Pizzorni