Lettere

Treni, da autorità trasporti
ok a rinnovo a TreNord

da Dario Balotta - presidente Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni e Trasporti

E’ arrivata dall’Autorità dei Trasporti in questi giorni la lettera di risposta all’Onlit che aveva chiesto di non autorizzare il rinnovo del contratto di servizio decennale tra la Regione Lombardia e Trenord per manifesta incapacità gestionale della società ferroviaria. L’Autorità sostiene che è la Regione Lombardia che sceglie come affidare e a chi affidare i servizi di trasporto ferroviario purché in coerenza con gli indirizzi dell’Art. Tra cui “gli aspetti relativi all’efficienza e efficacia del nuovo affidamento, all’economicità del maxi lotto (1.600 km di rete), al miglioramento delle performance qualitative, al rispetto dei diritti dei passeggeri hanno costituito o costituiscono oggetto di attento esame nell’ambito delle istruttorie concluse o in corso”.

In pratica l’ART prende sulla fiducia per buoni i propositi inviati dalla Regione lasciando la dimostrazione dell’efficienza ferroviaria all’affidante (la Regione) e all’affidato (Trenord). In pratica l’Art dà il suo Ok sulla “fiducia” a Regione Lombardia.

Nel conflitto tra Regione e pendolari che chiedono una dicontinuità nella gestione operativa con la messa a gara del contratto di servizio l’Autorità se ne lava le mani come Ponzio Pilato. Dopo 10 anni di insuccessi operativi, scandali e aumenti dei costi causati da conflitto d’interessi visto che la regione è il programmatore dei servizi, il compratore degli stessi e l’azionista di controllo di Trenord la gestione resterà la stessa.

Questa lettera dimostra che l’iter regolamentare è un inutile e scontato passaggio burocratico. Onlit sostiene che Trenord non ha i requisiti tecnici per continuare la sua attività di fornitore di servizi di trasporto. Gli innumerevoli disagi ai ritardi alle soppressioni di treni e alle pessime condizioni di viaggio fornite ai pendolari vanno aggiunti il mancato conseguimento delle economie di scopo e di scala che erano stati indicati come obiettivi 10 anni fa non sono mai stati raggiunti. Sorprende che oltre al centrodestra l’opposizione di centrosinistra e i sindacati Confederali che dovrebbero rappresentare anche gli interessi dei pendolari e dei contribuenti non ritengono le gare nel TPL uno strumento per migliorare i servizi e ridurne i costi come peraltro è accaduto in buona parte dìù’Europa e come suggerito dalla stessa Unione Europea.

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