Cronaca

Incidenti: a Cremona numeri
in aumento, ma meno decessi

L’anno scorso in Lombardia si sono verificati 28.786 incidenti stradali che hanno causato la morte di 402 persone e il ferimento di altre 37.912. Il 2022 è stato caratterizzato da una netta ripresa della mobilità e, come conseguenza, dell’incidentalità stradale. Rispetto al 2021 gli incidenti sono aumentati dell’11,4% e le vittime e i feriti in egual misura, +12,6%, in linea con quanto avviene a livello nazionale dove, tuttavia, gli incrementi risultano più contenuti rispetto a quelli della regione: +9,2% per il numero di  incidenti e di feriti e +9,9% per il numero delle vittime. Sono i dati forniti dall’Istat nella ricorrenza che l’Onu dedica al ricordo delle vittime della strada.

A Cremona gli incidenti nel 2022 sono stati 987 contro gli 899 del 2021. Sono però diminuiti i morti: 24 nel 2021 contro i 18 del 2022, per un tasso di mortalità del 5,1%. In aumento, invece i feriti, che nel 2022 sono stati 1.365 contro i 1.212 del 2021. Cremona, insieme a Brescia, Lecco e Monza e Brianza, ha visto diminuire l’indice di mortalità che invece è salito nelle province di Mantova, Pavia, Bergamo, Como, Sondrio, Lodi e Varese. Il dato è rimasto immutato solo a Milano.

Nel 2022 il maggior numero di incidenti (22.198, il 77,1% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 186 morti (46,3% del totale) e 27.787 feriti (73,3%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano su tutte le categorie di strada, ma l’incremento maggiore si verifica sulle strade urbane (+11,8%), seguite dalle autostrade (+10,6%) e dalle altre strade (+10,1%). Gli incidenti più gravi avvengono su quest’ultima categoria di strada (3,6 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (2,4 decessi ogni 100 incidenti).

Sulle strade urbane il 44,1% dei sinistri stradali si verifica su un rettilineo, percentuale che sale al 59,6% sulle strade extraurbane. In ambito urbano, gli incidenti che avvengono presso un’intersezione rappresentano il 27,6% del totale, seguono quelli che si verificano agli incroci (14,0%), nei pressi di una curva e di una rotatoria (6,6% per ciascuno dei due ambiti). Lungo le strade extraurbane il 19,2% degli incidenti si verifica in curva, l’8,0% nei pressi di un’intersezione, il 5,5% di una rotatoria e il 5,3% di un incrocio.

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (72,7%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (9.329 casi, 77 vittime e 12.494 feriti), seguita dal tamponamento (5.321 casi, 38 decessi e 8.202 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (5,2 decessi ogni 100 incidenti), seguono l’urto con ostacolo accidentale (2,8 decessi ogni 100 incidenti) e la fuoriuscita (2,3 decessi ogni 100 incidenti). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 2,2 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,1 decessi).

Il 79,0% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8 e le 21 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le due e le tre del mattino (4,0 morti ogni 100 incidenti) e tra le cinque e le sei (3,6 morti ogni 100 incidenti), valori molto superiori alla media giornaliera (1,4) (Figure 6 e 7). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 43,5% degli incidenti notturni, il 52,8% delle vittime e il 47,5% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 2,5 decessi ogni 100 incidenti. Il valore più elevato si registra il sabato notte (3,6%).

Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 42,1% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 21,0%, mentre l’elevata velocita ed il procedere senza mantenere
la distanza di sicurezza seguono, rispettivamente, con il 13,3% ed il 13,1% di casi.

Sara Pizzorni

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