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Giulia Cecchettin uccisa a coltellate. Filippo Turetta in fuga, i genitori: “Costituisciti”

(Adnkronos) – Giulia Cecchettin uccisa a coltellate e poi spinta giù da un dirupo. Il corpo della 22enne veneziana, scomparsa da sabato scorso insieme all’ex fidanzato Filippo Turetta ancora in fuga, è stato trovato ieri nella zona del lago di Barcis in provincia di Pordenone in Friuli Venezia Giulia. La giovane sarebbe stata colpita con alcune coltellate nella parte alta del corpo tra cui il collo, poi sarebbe caduta per 50 metri fino a quando è finita in un canalone vicino al lago di Barcis. Ci sono volute ore per recuperare il cadavere, riconosciuto dal padre nel pomeriggio di ieri, e ci vorrà tempo per avere tutte le risposte su quanto è successo. La prossima settimana ci sarà l’autopsia. Solo allora si potrà capire, tra l’altro, se e quale coltellata è risultata mortale e se Giulia è stata uccisa subito dopo la sua scomparsa o meno. 

Intanto FilippoTuretta è ancora in fuga. Sul giovane pende un mandato di cattura internazionale per l’omicidio della sua ex. Le ricerche di Turetta sono in corso anche in Austria, in Carinzia, ha riferito il quotidiano austriaco ‘Kronen Zeitung’. La Fiat Grande Punto di Filippo Turetta infatti avrebbe attraversato il confine a Tarvisio e avrebbe proseguito via Villach fino a Lienz. “Due giorni fa – scrive il quotidiano – il veicolo sarebbe stato localizzato in Carinzia. La polizia italiana ha immediatamente informato i colleghi austriaci”. 

Venerdì Turetta era stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di tentato omicidio dopo che un video, esaminato dagli inquirenti, documentava che il giovane ha aggredito violentemente Giulia e l’ha poi caricata esanime in auto per proseguire la fuga. Al giovane sono stati rivolti diversi appelli, tutti con l’obiettivo di convincere il giovane a tornare e a costituirsi. “Filippo, consegnati alle forze dell’ordine”, l’appello dei genitori del giovane. “Vogliamo esprimere vicinanza e profondo dolreo per una tragedia che coinvolge entrambe le famiglie”, ha detto l’avvocato Emanuele Compagno, contattato dall’Adnkronos, subito dopo il ritrovamento del cadavere della vittima. 

Anche il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi dai microfoni del Tg1 si è rivolto a Turetta facendo lo stesso appello: “L’invito” che gli rivolgo è quello di “non continuare in questa fuga verso l’Austria, si costituisca”. “Ancora non abbiamo elementi certi” sulla dinamica di quanto avvenuto, ha spiegato il magistrato. “La ricostruzione che potrebbe fare il ragazzo sarebbe molto importante, anche per lui”. 

“I love you, susumina” ha scritto Davide Cecchettin, fratello di Giulia, postando su Instagram una foto della ragazza mentre abbraccia un grande orso di peluche, mentre la sorella Elena l’ha ricordata postando una foto in bianco e nero in cui sorridono una accanto all’altra e la scritta “Rest in power. I love you”. ”La mia tristezza è sepolta insieme alla sorella uccisa. Non mi resta che rabbia”, ha aggiunto. ”E’ stato il vostro bravo ragazzo” è un altro post rilanciato dalla sorella di Giulia, insieme alla frase: ”Per te bruceremo tutto”. 

“Ho seguito con apprensione gli aggiornamenti sul caso” della scomparsa di Giulia Cecchettin “e, fino alla fine, ho sperato in un epilogo diverso. Il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia è una notizia straziante. Ci stringiamo al dolore dei suoi familiari e di tutti i suoi cari. Mi auguro sia fatta presto piena luce su questo dramma inconcepibile. Riposa in pace”, ha scritto sui social, la premier Giorgia Meloni. 

Alla premier, dopo la morte della 22enne , si è rivolta la leader del Pd Elly Schlein: “Almeno sul contrasto a questa mattanza di donne e di ragazze lasciamo da parte lo scontro politico e proviamo a far fare un passo avanti al Paese. Non basta la repressione se non si fa prevenzione. Approviamo subito in Parlamento una legge che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole d’Italia” 

“Mi rivolgo anche alle altre forze politiche – esorta Schlein – la politica su questo non si riduca a dichiarazioni e riti ripetuti. Possiamo e dobbiamo fare di più. Dobbiamo fermare questa spirale di violenza, ci riguarda tutte e tutti. E riguarda anzitutto gli uomini, perché non può essere un grido e un impegno solo delle donne in lotta per la propria libertà. Il problema della violenza di genere è un problema maschile. Serve consapevolezza per sradicare la cultura patriarcale di cui è imbevuta la nostra società”, sottolinea ancora la leader Dem.  

“Se non ci occuperemo di educazione al rispetto e all’affettività sin dalle scuole non fermeremo mai questa mattanza. E non basterà mai aumentare solo leggi e punizioni che intervengono dopo le violenze già compiute: serve l’educazione, serve la consapevolezza. Se non si agisce già a partire dalle scuole e nella cultura per sradicare l’idea violenta e criminale del controllo e del possesso sul corpo e sulla vita delle donne, sarà sempre troppo tardi. È in gioco uno dei fondamenti della convivenza sociale. E serve un’azione che veda l’impegno concreto di tutte e tutti”, avverte.  

“Giulia Cecchettin avrebbe dovuto laurearsi due giorni fa, le è stato impedito, le è stato violentemente strappato via il futuro. È profondamente ingiusto, e finché le donne saranno meno libere – conclude – non esisterà vera libertà in questo Paese”. 

Giulia Cecchettin è solo l’ultimo nome. L’ultima donna che compare in una lunga lista di morte ammazzate per mano del partner o ex da inizio anno ad oggi. Complessivamente la soglia dei femminicidi ha superato quota 100 da inizio 2023. Secondo l’ultimo report del Viminale che monitoria settimanalmente i reati riconducibili alla violenza di genere, dal 1 gennaio al 12 novembre 2023 “sono stati registrati 285 omicidi, con 102 vittime donne, di cui 82 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 53 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner”. 

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