Ambiente

Ex polveriera, Legambiente: "Comune
ci coinvolga nella gestione"

FOTO FRANCESCO SESSA

Continua a far discutere il drastico taglio di piante  – un centinaio – nella ex polveriera di via Milano. Dopo le critiche del  Circolo Vedo Verde di Legambiente e la risposta del Consorzio Forestale Padano (CFP) e dell’Assessore Luca Zanacchi, l’associazione torna alla carica estendendo il discorso alla gestione del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) del Po e del Morbasco. E lo fa con un documento in tre punti.

1. Sul perimetro del PLIS. Non è possibile che ci si “possa confondere” su cosa è dentro e cosa è fuori dal perimetro. È evidente che ciò non è imputabile a una possibile svista, bensì alle modalità con cui sono gestite le aree del PLIS, con quali strumenti e con quali procedure.
2. Sull’operato delle “Amministrazioni che si sono succedute”.  Si afferma che il Circolo avrebbe messo in dubbio l’operato delle Amministrazioni nella gestione del PLIS negli ultimi vent’anni: non c’è nulla di più errato ed è tutto documentabile.
Il Circolo ha da sempre appoggiato il lavoro dei Comuni di Cremona e di Gerre de’ Caprioli nell’opera di riforestazione delle zone golenali e del Parco Morbasco Sud.
Il Circolo collabora da anni con il Comune di Cremona nelle iniziative di educazione ambientale che si svolgono anche nei boschi golenali e urbani, come “Cammina Foreste” organizzata da ERSAF, Legambiente Lombardia e Regione Lombardia.
Per quanto riguarda l’area della ex Polveriera e dell’intervento finanziato da Fondazione Cariplo per aumentare la biodiversità, il Circolo ebbe modo di caldeggiare il progetto generale del 2016 denominato “Dal Morbasco al Po: Paesaggi in rete”, con una nota scritta che è sicuramente agli atti del Comune.

3. Sul tipo di intervento compiuto dal CFP. La risposta del CFP e del Comune è del tutto tecnica e fa riferimento solo alle ripercussioni sulla parte vegetativa che si sostiene per la maggior parte ammalorata, mentre non si fa alcun riferimento alle possibili ricadute negative sul patrimonio faunistico che in decenni ha trovato rifugio nella ex Polveriera. Questa rilevante questione è stata posta con forza da specialisti della materia in un incontro pubblico al Cinema Teatro Filo del 6/11/2023 su “Biodiversità golenale: indice per la tutela e valorizzazione dell’ecosistema Po”.
4. Sul Programma Pluriennale degli Interventi (PPI) del PLIS. Si dice che il PPI del PLIS è uno strumento approvato nel 2019 cioè ormai quattro anni or sono, peraltro senza coinvolgere alcun stakeholder e tantomeno le associazioni ambientaliste. Il PPI ha una validità pluriennale con un minimo di tre anni e va aggiornato annualmente ma di tale strumento non esiste traccia nel sito web del PLIS e non è quindi consultabile. Vi compare invece la rilevante dicitura: “Da qui l’importanza del PPI di durata minima triennale, che rappresenta nello specifico uno strumento pianificatore di ampio respiro, ma soprattutto uno strumento attuativo del Parco con funzione strategica e
programmatica grazie al quale individuare molte delle azioni concrete da realizzare nel PLIS e
le risorse finanziarie richieste tramite una condivisione di intenti da parte delle realtà locali
che lo compongono”.

Vista la rilevanza del PPI e quella dell’area ex Polveriera, perché non c’è un progetto che indichi cosa si vuol fare di quest’area, che è anche interessata dalle vestigia del Forte di Picenengo? È troppo chiedere che il Comune capofila discuta anche con le associazioni ambientaliste quali progetti riserva a quest’area?

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