Cronaca

In ospedale a Cremona mamma
Aruna dà alla luce tre gemelli

«Non sappiamo come ringraziarvi per ciò che avete fatto per noi». Con queste parole, mamma Aruna e papà Kimiti hanno salutato medici, infermieri e ostretriche del Dipartimento materno infantile, all’interno del quale il 4 ottobre 2023 sono venuti al mondo i loro tre gemellini. La gravidanza è durata solo trentatré settimane e un giorno, tra le cinque e le sette settimane in meno rispetto al termine naturale. Dopo un ricovero lungo quaranta giorni, sono pronti a tornare a casa: i genitori stringono tra le braccia Kunal e le sorelline Kavita e Karishma – la più piccola – il cui nome significa “miracolo”.

«Sono stati concepiti con la fecondazione assistita, che spesso comporta gravidanze gemellari». Così spiega Bruno Drera, direttore della Patologia Neonatale dell’Ospedale di Cremona, che con l’Ostetricia e Ginecologia – diretta da Aldo Riccardi – ha seguito la famiglia durante la gestazione. «In India era stato suggerito l’aborto selettivo su uno dei tre feti, ma la coppia ha deciso di non farlo e si è rivolta all’ospedale di Cremona per ricevere l’assistenza necessaria a portare a termine la gravidanza senza rischi per la mamma e i bambini».

La gravidanza trigemellare è un evento raro, con un’incidenza che va da un caso su 7mila a uno su 10mila. È una condizione molto delicata: comporta rischi sia per la mamma sia per i piccoli, che nel 75 per cento dei casi nascono prima del termine. Spesso il parto viene indotto, in modo da evitare rischi per la salute. Così è stato per Aruna, per cui è stato programmato un cesareo. Tutto si è svolto per il meglio: la donna ha ringraziato l’équipe della Ostetricia e Ginecologia e della Patologia Neonatale per l’assistenza e le cure ricevute.

Al momento della nascita, due bimbi pesavano circa 1700 grammi, la terza meno di 1500 grammi. «Oltre al peso – spiega Drera – i nati pretermine sono particolarmente soggetti a difficoltà respiratorie, allo sviluppo d’infezioni e d’intolleranze alimentari. Si tratta di problematiche tipiche: non avendo ancora organi completamente autonomi né un sistema immunitario efficace, i neonati prematuri si trovano ad affrontare un ambiente molto diverso da quello che fino a quel momento li proteggeva». Nel caso dei tre gemellini, è stato necessario ricorrere alla ventilazione artificiale nelle prime settimane di vita, cui è seguita l’impostazione di un’adeguata terapia per stabilizzare le loro condizioni e supportarne la crescita.

Oggi ognuno di loro pesa più di due chili e sono in buone condizioni di salute, con grande soddisfazione di tutta l’équipe medico-infermieristica. «Vederli nascere – commenta Drera – è stato un momento di gioia, così come assistere ai loro progressi». La stessa emozione si legge sul volto dei genitori, che dopo un lungo percorso possono tornare alla vita di tutti i giorni, serena e senz’altro più “affollata”.

La Patologia Neonatale di Cremona segue tra i 90 e i 110 bimbi prematuri l’anno. «Sia i nati prematuri sia pretermine sono “sorvegliati speciali”, cui è necessario assicurare un regolare sviluppo fino al raggiungimento dell’autonomia nelle funzioni vitali. Medici, infermieri e operatori sanitari del reparto affiancano quotidianamente le famiglie che affrontano questo percorso: «Oltre agli aspetti clinici – commenta Drera – è nostro compito offrire la migliore assistenza possibile durante il periodo di degenza e di cura».

Anche la mamma vive un’esperienza traumatica: il distacco precoce è un evento inaspettato per l’organismo, che può comportare traumi psicologici, paure legate alla sopravvivenza dei bambini o allo sviluppo di condizioni che possono compromettere la qualità della vita futura. Da questo punto di vista, l’assistenza gioca un ruolo molto importante: offrire supporto emotivo è importantissimo per affiancare i genitori in momenti particolarmente delicati e insgnare loro come prendersi cura del figlio.

Per questo, in Patologia Neonatale entrambi i genitori possono stare con i loro piccoli 24 ore su 24. Inoltre, il contatto genitore-bambino è sempre favorito: se praticata regolarmente e per più ore al giorno, la kangaroo therapy (ovvero il contatto pelle a pelle tra genitore e neonato) porta benefici al prematuro, aiuta a stabilizzarne le condizioni a livello cardiorespiratorio ed emodinamico e ne favorisce lo sviluppo neurocognitivo.

Venerdì 17 novembre, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, le associazioni Tinsieme e Mani di Mamma organizzano uno stand benefico nell’atrio dell’Ospedale di Cremona, dove sarà possibile acquistare gadget e oggetti artigianali realizzati dalle volontarie e dagli operatori sanitari del reparto di Patologia Neonatale, cui sarà destinato il ricavo dell’iniziativa benefica.

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