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Coda vuole chiudere il cerchio:
"Spero in un percorso vincente"

9 reti in 11 gare di campionato, 10 complessivi contando la Coppa Italia. È sempre più la Cremonese di Massimo Coda, tornato in grigiorosso da grande protagonista.

Cosa ti ha spinto a questo ritorno?
“Mi è sempre rimasta un po’ dentro Cremona, era stato un po’ un trampolino per farmi conoscere nel calcio professionistico. Mi era servita tantissimo, avevo fatto buone cose, anche se di squadra non avevamo raggiunto gli obiettivi. C’è quindi stata la possibilità di ritornare e l’ho fatto molto carico. Ho trovato un ambiente nuovo, un centro sportivo che fa la differenza, anche se la proprietà è la stessa e ci sono tutti i presupposti per fare bene. Quando in estate ho fatto la scelta di venire a Cremona, ho valutato la squadra, la rose a disposizione e ho pensato che questa potesse essere la migliore: avevo altre due offerte, ma non mi è venuto in mente poter fallire: ho visto giocatori forti che se messi nelle condizioni giuste ti possono aiutare tanto.

Sei arrivato negli ultimi giorni di mercato. Come sei stato accolto all’interno del gruppo?
“Ci sono giocatori con personalità forti, sicuramente mi ha aiutato giocare e segnare subito dopo tre giorni. La differenza la fanno gli allenamenti, dove più si lavora insieme più si riesce ad amalgamare il gruppo”.

Hai trovato cambiata la città?
L’ho trovata molto simile, l’affetto tifosi sta aumentando e si vede anche allo stadio dove ci sono molte più presenze rispetto ad allora: è un ambiente che mi piace, ne ho girate tante di piazze, ma anche questi ricordi che mi hanno portato a tornare”.

C’è anche un discorso di rivalsa personale?
“Mi sta capitando spesso di vincere i campionati in questi ultimi anni e sicuramente mi piace farlo. Tanti dicono che rinuncio alla Serie A per tornare in B, invece è questione di stimoli diversi dati dalle società che vanno in A. Preferisco fare un passo indietro e giocarmi le mie carte dove sento fiducia e vedo un ambiente alla mia portata. Spero di fare un altro percorso vincente, anche quest’anno non sarà semplice”.

Pensi al record di gol in categoria?
“Forse la mia forza è quella di non dare troppo peso a quando faccio gol o resto a secco, cerco solo di far andare bene le cose per la squadra. Poi quando le cose girano in questo modo, come nell’ultimo periodo, è più facile fare gol, ma per il record c’è tempo. Andrà di pari passo con la stagione che vogliamo fare”.

A livello tattico: preferisci Vazquez o Okereke come partner?
“Franco è l’uomo che cerca il più possibile la palla, io tento di far salire di più la squadra e creargli lo spazio. Con Okereke invece siamo in due, i difensori si devono preoccupare di un altro giocatore e quindi si creano più spazi. Sono due modi diversi di giocare. Bisogna avere tante soluzioni durante la stagione, poi a decidere la formazione migliore è il mister”.

Più in generale: cosa è cambiato da Ballardini a Stroppa?
“Con Ballardini ho lavorato poco tempo e non ho potuto conoscere fino in fondo le potenzialità del mister; Stroppa ha cercato di darci un’identità forte da subito, vuole un gioco in cui sono fondamentali il possesso e il recupero della palla. Ultimamente ci stiamo riuscendo con facilità, ma è un gioco che va assimilato col tempo e forse noi siamo riusciti a farlo più velocemente rispetto al previsto. Ho lavorato anche con De Zerbi e direi che sono simili, ma anche in quel caso ci abbiamo messo un po’ ad assimilare il suo gioco”.

Trovi che il livello del campionato si sia alzato negli ultimi anni?
“In questi ultimi anni le squadre che provano a raggiungere la Serie A sono sempre di più, molti spendono e cercano i giocatori giusti per vincere il campionato. L’anno scorso, per esempio, c’erano squadre che inizialmente puntavano ai playoff che poi sono retrocesse. Il campionato è difficile da questo punto di vista, bisogna trovare quanto prima l’equilibrio di squadra e noi lo stiamo facendo”.

Credi nelle categorie? Ti saresti aspettato un’opportunità di un certo livello in Serie A?
“Forse è questo che volevo, un’opportunità in una squadra che giocasse più all’attacco e non si concentrasse solo sul difendersi, mi avrebbe permesso di mettere le mie qualità al servizio di tutti. Se dovessi tornare in Serie A spero di farlo un ambiente che mi dia fiducia sin dall’inizio”.

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