Economia

Urso: "Pil in crescita nel 2023
nonostante la recessione tedesca"

All'assemblea dell'Associazione industriali di Cremona gli interventi di Adolfo Urso, ministro dello Sviluppo economico, e Giulio Tremonti, ex ministro dell'Economia e presidente della Commissione esteri della Camera dei deputati

Il ministro dello Sviluppo economico, Adolfo Urso

Manovra economica, presente e futuro dell’economia del nostro paese sono stati al centro delle domande del giornalista di Class, Andrea Cabrini, rivolte agli ospiti intervenuti nel corso dell’assemblea generale dell’Associazione industriali di Cremona, nel quartiere fieristico cremonese.

Il ministro dello Sviluppo economico e del made in Italy, Adolfo Urso, ha difeso la manovra economica del governo, “che è stata realizzata in un momento di grande difficoltà, con il grave peso derivante dal superbonus del 110%, eppure è stata valutata positivamente anche dalle agenzie di rating”. Rispondendo indirettamente alle sollecitazioni del presidente degli industriali cremonesi, Stefano Allegri, Urso ha assicurato che una parte delle risorse del Pnrr sarà destinata proprio “ad accompagnare le imprese per ricerca, sviluppo ed investimenti, in modo da sostenerle un questa fase di transizione ecologica”.

Il governo, ha assicurato Urso, prevede di chiudere il 2023 “con una crescita positiva del Pil dell’1% circa e questo è un risultato fondamentale in un momento in cui il nostro principale partner, ossia la Germania, è in piena recessione; per quanto riguarda il 2024 – ha concluso il ministro -, se riusciremo ad attuare in pieno i progetti del Pnrr, con risorse aggiuntive per le imprese, potremo ottenere un risultato ancora migliore”.

Rispondendo alle sollecitazioni del moderatore, l’ex ministro dell’Economia ed attuale presidente della Commissione esteri della Camera dei deputati, Giulio Tremonti, ha evidenziato come “nonostante tutte le criticità, le imprese italiane hanno tenuto e reagito in modo straordinario, anche se il nostro paese è polarizzato: l’ufficio studi della Cgia di Mestre dice che il 50% del Pil viene realizzato nel triangolo Lombardia, Emilia e Veneto. Forse si tratta di una stima esagerata – ha concluso Tremonti -, ma certo il nostro paese è duale e questa differenza territoriale così forte ci penalizza”. g.lo. (foto Francesco Sessa)

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