Il vescovo scrive al Clero
dopo la scelta di don Barbieri
Ecco la lettera che il vescovo Antonio Napolioni ha indirizzato al Clero diocesano in seguito alla scelta del sacerdote cremonese don Andrea Barbieri, finora vicario della chiesa di Sant’Ambrogio, di lasciare la Chiesa Cattolica per aderire a quella Anglicana.
“Cari fratelli sacerdoti,
in questi giorni siamo stati raggiunti da una notizia che credo possa turbare noi e anche molti fedeli. Uno dei nostri fratelli presbiteri, don Andrea Barbieri, ha comunicato pubblicamente la sua adesione alla Inclusive Anglican Episcopal Church.
Due anni fa mi confidò la sua profonda crisi vocazionale, e nei mesi successivi abbiamo fatto i passi di ascolto, accompagnamento e discernimento che sono stati possibili. Abbiamo concordato, quindi, la sospensione temporanea dal ministero. Egli ha intrapreso alcune attività professionali in campo educativo, ed ha infine avviato la procedura di richiesta al Santo Padre della dispensa dal celibato sacerdotale. In tale contesto, anche i miei collaboratori lo hanno incontrato e ascoltato, e ci sembrava che tutto stesse avvenendo nella sostanziale chiarezza e comunione.
Siamo stati pertanto notevolmente sorpresi da questa nuova grave decisione, che dà un profilo diverso a quanto condiviso in precedenza. Ho cercato subito un colloquio di verifica con lui, nel quale ha confermato le scelte comunicate sui social, assumendo le conseguenti responsabilità. Con dolore, ma anche nel rispetto del mistero di libertà che ogni coscienza umana rappresenta, ne devo prendere atto. Il confronto con i competenti Dicasteri Vaticani mi indicherà la prassi da seguire.
Nel frattempo, per evitare ulteriore disorientamento nelle comunità, specie in quelle in cui egli ha prestato servizio, devo dichiarare che, in ragione della precedente sospensione dal ministero, egli non può comunque compiere atti di ministero sacerdotale, come gli è stato confermato da parte mia.
Custodiamo nella preghiera, umile e fiduciosa, e nella necessaria discrezione questo delicato momento della nostra Chiesa cremonese e tutte le persone che in essa ne risentono maggiormente.
Il Signore mostri a ciascuno la luce della sua amabile verità”.
+ Antonio Napolioni