Politica

Elezioni provinciali, il voto
slitta a luglio 2024

Si torna a parlare di elezioni per il Consiglio Provinciale, organismo ormai sparito dai radar della comunicazione politica, da quando la legge Delrio ai tempi del governo Renzi decise la trasformazione delle Province in enti di II livello, quindi non più con l’elezione diretta da parte dei cittadini, ma riservata a sindaci e consiglieri comunali.

Ebbene, il rinnovo dell’ente presieduto da Paolo Mirko Signoroni sarebbe dovuto avvenire il 23 novembre, ma già da mesi era nell’aria che la data sarebbe slittata all’anno prossimo, un 2024 già zeppo di appuntamenti elettorali, con le Europee e le Comunali. E sarà proprio successivamente all’ingresso dei nuovi sindaci e dei nuovi consigli comunali che avverrà il voto per le province, quindi dopo il 9 giugno e molto probabilmente a luglio.

La proroga all’estate inoltrata è stata introdotta per quelle province, come Cremona, dove oltre la metà dei Comuni – 87 per la precisione – va al voto a giugno, un orientamento della Conferenza Stato-Città che riguarda altre 40 province italiane, e che consentirà così ai nuovi eletti nei Comuni di scegliere i propri rappresentanti in Provincia.

Per la precisione, le elezioni provinciali dovranno svolgersi entro 45 giorni dalla proclamazione degli eletti del turno amministrativo comunale.

Le competenze delle Province sono rimaste numerose nonostante i progressivi tagli dei finanziamenti: si va dall’edilizia scolastica delle superiori alle strade, dall’ambiente alla protezione civile e alla Polizia ambientale. E anche la Formazione e il Lavoro, con i Centri per l’Impiego, per quanto funzioni delegate dalla Regione, sono gestite praticamente dalle Province. gbiagi

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