Cultura

Ex allievi orfanotrofio, raduno
per i 99 anni dell'associazione

L’associazione Lazzaro Chiappari – che raggruppa gli ex allievi dell’orfanotrofio di Cremona e le loro famiglie – ha festeggiato questa mattina i suoi 99 anni di vita, nel tradizionale ritrovo annuale che si tiene nella sede di Fondazione Città di Cremona.

Un appuntamento come sempre molto sentito nel nome di un passato comune, iniziato con la messa nella chiesa di san Siro e la deposizione della corona d’alloro alla lapide che commemora gli allievi caduti nelle guerre, nell’androne del palazzo della Carità di piazza Giovanni 23°.

Il momento comunitario si è svolto nel sala del Consiglio, con la partecipazione del sindaco Gianluca Galimberti, degli assessori Rosita Viola e Maura Ruggeri, dell’assessore del comune di Vercelli Caterina Politi, della  presidente di Fondazione Città di Cremona Uliana Garoli. In sala, i rappresentanti delle associazioni “gemelle” di Milano e Vercelli e i ragazzi delle Comunità per minori, che hanno preso il posto dell’orfanotrofio, ora gestite dalla coop. Sentiero. A inizio giornata presente anche l’ex sindaco Oreste Perri, sempre molto legato all’associazione.

A raccogliere il testimone di Analdo Scazzoli, per 40 anni carismatico presidente scomparso la scorsa estate, è ora Fiorenzo bassi, affiancato dal direttivo composto da Gianapolo Bertani vicepresidente, Attilia Chiodelli, Alessandro la Rosa, Mario Mangiarotti, Giulio Nazzari, Osvalda Saldini; segretario Giovanni Priori, tesoriere Mario Gregori. Inevitabilmente più triste del solito l’appuntamento di quest’anno, che si è aperto con il ricordo e il minuto di silenzio per gli scomparsi: oltre a Scazzoli, il suo braccio destro Silvano Turci, e poi Gabriella Bassi, Ernesto Zanini, Gianluigi Delfanti, Bruno Mantovani, Vincenzo Cipelletti, Giuliana Fornasari Ferrari, Stefano Balistrocchi, Amedeo Re.

“Ai giorni d’oggi – ha detto tra l’altro Bassi – le fragilità dei minori, sicuramente rese più critiche dalla complessità della società attuale, e quelle degli anziani, più numerosi a seguito della maggiore longevità, sono gli aspetti verso i quali l’associazione intende proseguire la sua attualizzata opera, già da ora non limitata agli Allievi e ex Allievi in virtù dell’universalità dei valori portati avanti.

Nelle comunità dei minori da sempre vediamo realizzato il servizio di accoglienza che è stato importante per noi e pertanto permane la volontà di contribuire affinché lo stesso, seppur svolto al di fuori delle istituzioni classiche, rimanga una delle soluzioni, spesso purtroppo l’ultima istanza, nell’ambito del welfare.

Prestare cura alla crescita dei giovani, a maggiore ragione di quelli fragili  ed in difficoltà per la mancanza di una famiglia, è un dei migliori investimenti che la società possa fare, sia ovviamente per il bene dei ragazzi ma anche per la società stessa, sulla quale andrebbero a ricadere il peso sociale di mancate inclusioni o incapacità di sostentamento autonomo.
Operativamente, nel contempo, noi proseguiremo quindi dando un contributo di vicinanza sia morale che concreto ai ragazzi delle comunità, magari allargando il raggio di azione”.

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