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Politica

Comunali, Pd: "Su sicurezza chi ha
soluzioni facili ci prende in giro"

Intervista a tutto campo con Roberto Galletti, candidato alla segreteria cittadina del Pd: "Molto è stato fatto, ma non dobbiamo fermarci. Università sono investimento per il futuro".

Roberto Galletti ha presentato nei giorni scorso il programma per l’elezione alla segreteria cittadina del Pd. Ecco la sua prima intervista.

Il  rinnovo della segreteria cittadina, a fine novembre, apre di fatto il percorso verso le elezioni comunali 2024. Come si muoverà il Pd?
Abbiamo alle porte le elezioni amministrative ed europee: due tappe importanti e decisive. Abbiamo già impostato percorsi di approfondimento e di ascolto che possano permetterci di entrare meglio in sintonia con le richieste e i bisogni dei cittadini. E’ un periodo di grande difficoltà per tutti: i cittadini richiedono protezione e reti sociali in grado di dare stabilità ai propri percorsi individuali e familiari. Servono servizi e progetto di sviluppo per il territorio. Non partiamo da zero, molto è stato fatto ma non dobbiamo fermarci.

 

Il “campo largo” è ipotizzabile in sede locale? Come pensa il Pd di dare risposte a temi su cui la destra incontra vasto consenso, come la richiesta di maggiore sicurezza e un freno all’immigrazione?
Abbiamo già incontrato forze politiche e civiche che condividono e condivideranno il percorso delle amministrative. Non partiamo mai escludendo a priori, ma la cosa fondamentale è condividere un progetto politico serio per la città. Io credo che la serietà e la chiarezza dei percorsi debba essere la cifra della nostra azione, quello che la destra cremonese fatica invece a costruire, basta guardare i balletti e le vicende da soap dei gruppi consiliari di Lega e Fratelli d’Italia. Con i 5stelle non ho nessuna preclusione ma in questi anni si sono completamente appiattiti sulla destra rendendo poco probabile un dialogo costruttivo con noi.

Sulla sicurezza siamo ingaggiati e consapevoli. Quando ci sono reati devono intervenire le forze dell’ordine dello Stato, ci sono le telecamere e altri strumenti di controllo.
Per il resto, credo che abbiamo a che fare con disagio e maleducazione che vanno fronteggiati con una città che agisce da comunità, con il dialogo e l’attenzione. I vigili di quartiere possono avere una funzione, ma servono anche educatori, attività che animino le strade, che stimolino attenzione e valorizzazione della città e di chi la abita, cittadini stranieri inclusi. Servono gli oratori, i gruppi e le associazioni di volontariato, spazi laici di socialità e produzione espressiva e tutti i luoghi in cui le generazioni si possono incontrare gratuitamente e all’insegna della “cura” dell’altro. Questa è la nostra visione, in parte abbiamo cercato di svilupparla in questi anni, in parte è ancora incompiuta.

Chi presenta soluzioni facili e solo repressive ci prende in giro. Ogni riferimento al governo Meloni è puramente casuale. Ricordiamoci quanta propaganda sui migranti e quanti disastri stanno creando nelle città sulle quali stanno scaricando il prezzo dei loro provvedimenti scellerati! Si pensi alle persone che hanno lasciato in balìa della burocrazia, in attesa di una regolarizzazione, impedite di concretizzare un proprio progetto di vita e completamente messe a rischio. Sicurezza e migrazione non sono binomio, ma quando scardini un sistema di accoglienza e pregiudichi le libertà personali, certamente metti in pericolo tutti.

 

Come andrà impostato il rapporto tra il partito e una prossima eventuale giunta di centrosinistra? Cosa non ha funzionato negli ultimi 5 anni, c’è qualche autocritica da fare?
A mio modo di vedere una giunta deve rappresentare lo spirito e il progetto della coalizione, rappresentarne la vivacità e le competenze necessarie. Come andrà impostata la prossima giunta non è certo una domanda che può avere una risposta ora.
Mi permetto una battuta: autocritica io non posso farla perché in questi 5 anni non ho avuto impegni diretti sulla città. A parte ciò, trovo la città più vivace e attrattiva, sono stati messi in cantiere tanti progetti importanti che possono rappresentare chiavi di volta per lo sviluppo urbano, sebbene i progetti siano sempre più complessi da implementare, specie con una struttura – quella comunale – che nel giro di qualche anno si vedrà necessariamente rinnovata. Credo ci sia qualche problema nella gestione ordinaria, ma sappiamo che le risorse degli enti locali per la spesa corrente sono sempre diminuite nel corso degli anni, indipendentemente dal colore politico dei governi centrali.

 

Come giudica le critiche poste da Pizzetti a Galimberti sul caso Cauzzi / Ponchielli?
In città abbiamo un teatro che sta sviluppando un percorso di qualità. La cosa che mi interessa è sempre quello che poi viene restituito ai cittadini. Ho parlato sia con il Sindaco che con Pizzetti. Riconosco alcuni elementi di critica sul percorso e quindi penso sia giusto prenderli in considerazione, ma ora bisogna guardare avanti.

 

L’opposizione di centrodestra ha fatto più volte notare che il centrosinistra al governo di Cremona non ha rilanciato la città e che solo grazie al contributo dei privati si sono fatti investimenti, il più vistoso, l’accelerazione sull’università. Il Pd cosa può rispondere a questa critica?
Premetto che non credo sia un male se i privati – specie quando si tratta di imprese particolarmente importanti per la città – contribuiscono a progetti/opere che hanno una finalità pubblica o collettiva che prescinde dallo specifico interesse aziendale/privatistico. Del resto la copertura di piazza Marconi e il Museo del Violino, vanto della giunta di destra, come sono stati possibili?
E sul caso specifico che citi: una università non rappresenta forse uno dei motori di rilancio di una città? Non rappresenta forse un segnale di futuro, di accoglienza, di sviluppo? Se dovessero chiedermi quale università vorresti in città, certamente risponderei una università con una retta sostenibile per tutte e tutti.

 

Consumo di suolo. Il claim dell’attuale revisione del PGT è appunto la riduzione; ma vediamo il via libera a future edificazioni, come la logistica a San Felice e Picenengo. Inoltre un vostro esponente di rilievo come Matteo Piloni è molto critico sulla logistica. Come si dovrebbe porre il Pd cittadino?

In questi anni le varianti urbanistiche hanno portato ad una notevole riduzione di aree agricole edificabili. Non sono stati individuati nuovi siti produttivi e gli insediamenti come quelli di San Felice si sviluppano su aree da tempo previste dal Piano di governo del territorio. Per contrastare il consumo di suolo è inoltre importante favorire interventi di rigenerazione urbana sia pubblici che in aree private. Questo è e sarà il nostro impegno.

 

Un classico, l’autostrada Cremona Mantova. Forse si farà con l’ausilio di un fondo di investimento. Crede che sia un’opera da portare avanti a tutti i costi?
Noi abbiamo un problema storico di collegamento con le altre città, specie con il sud della Lombardia e con Mantova in primis. Questo è chiaro e rappresenta un limite per le nostre traiettorie di sviluppo. Non credo sia da portare avanti “a tutti i costi”, ma credo che non la si possa escludere se le alternative non sono praticabili o se questa situazione rischia di perdurare a tempo indeterminato. Naturalmente la linea ferroviaria dovrà parimenti essere potenziata e resa comunque preferibile alla strada, almeno per quei tanti cittadini che necessitano di spostarsi frequentemente lungo quella direttrice.

Cosa ne pensa della questione impianto biogas al Bosco?
Su questo ero già intervenuto tempo fa. Aspettiamo la VIA facendo, anche grazie al lavoro dell’amministrazione e dei comitati di cittadini, le adeguate osservazioni e massime garanzie ambientali. Mi faccia dire una cosa: è sempre positivo quando i cittadini si mobilitano e creano le condizioni per un dibattito approfondito sui temi che riguardano lo sviluppo della città e del suo territorio. Possiamo anche non essere d’accordo a volte sulle argomentazioni, a volte sulle modalità, ma questo rappresenta una ricchezza per la nostra comunità, anche perché sprona la politica e le Istituzioni a prestare più attenzione e a muoversi con le dovute cautele.

Guardando oltre i nostri confini, che posizione ha sul conflitto Israele -Palestina?
Io credo che la comunità internazionale debba assolutamente puntare su un cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio degli ostaggi israeliani, con la prospettiva a breve termine di riconoscere due popoli e due Stati.
Quanto accaduto il 7 ottobre è stata una barbarie che non penso possa “rappresentare” la causa palestinese, né tanto meno giustificare un attacco di simile portata di Israele a Gaza. E credo sia opportuno – per restare umani – distinguere i popoli dai rispettivi governi che, in questo caso, si stanno prestando il fianco a vicenda.
Mi sarebbe piaciuto che, come accaduto allo scoppiare del conflitto tra Ucraina e Russia, l’UE avesse offerto una protezione umanitaria temporanea alle popolazioni costrette a fuggire, palestinesi e israeliane, nell’attesa di un cessate il fuoco. Questo avrebbe anche contraddistinto l’UE e – forse sogno – un sentimento europeo. Mi fermo qui, non sono un esperto, forse solo un sognatore.

 

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