Cronaca

Dopo tre anni Cremona a Tokyo
con Agenzia nazionale turismo

Promozione della città: c'è un ampio margine di miglioramento nei flussi turistici dal Paese del Sol Levante. Nel 2019 si erano registrati 800 arrivi nelle strutture ricettive della provincia, contro i 2300 dagli Stati Uniti, per non parlare degli oltre 30mila dalla Cina.

Dopo tre anni di sospensione, Cremona ha risposto presente al workshop organizzato dall’Agenzia Nazionale del Turismo (Enit) a Tokyo, lo scorso 31 ottobre. La città è stata rappresentata da Luigi Lacchini di Cremonahotels: la società che gestisce la quasi totalità dell’offerta ricettiva locale, partecipa dal 2008 alle iniziative promozionali dell’Enit rivolte agli operatori turistici italiani, nella convinzione – spiega Silvio Lacchini –  che “sia fondamentale curare le relazioni con le agenzie giapponesi, molto interessate alla liuteria, anche a livello di commercio, alla musica e a Cremona come città d’arte”

 Questa edizione dell’evento, ospitato al Capitol Hotel Tokyo, era focalizzata su prodotti “leisure” e lusso e ha visto la partecipazione di 23 operatori italiani, tra albergatori ed enti pubblici. Un’ottantina invece gli operatori turistici giapponesi intervenuti per avviare rapporti commerciali diretti con la realtà dell’accoglienza italiana.

Il feeling tra Cremona e il Paese del Sol Levante d’altra parte non è nuovo. Nell’estate del 2020, la difficile estate del Covid, una troupe della più importante televisione giapponese era in città  per realizzare un documentario all’interno del format  The World Wonders Discovery, con interviste ad artigiani e musicisti nipponici.

Cremona non può non tenere conto dell’importanza dei flussi turistici provenienti dall’Oriente e queste forme di collaborazioni sono ormai fondamentali, anche perchè con il Giappone c’è un ampio margine di miglioramento nei flussi turistici in arrivo in città e in provincia: nel 2019, anno prima della pandemia, si erano registrati 800 arrivi nelle strutture cremonesi, contro le 2300 dagli Stati Uniti, per non parlare degli oltre 30mila turisti di nazionalità cinese. gbiagi

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