Cronaca

Piogge e maltempo, azzerato deficit
idrico accumulato nei mesi scorsi

Foto Sessa

Crescita notevole della disponibilità idrica per il bacino del Po: emerge dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio sugli Utilizzi Idrici, svoltasi in queste ore. Da qui emerge come le piogge copiose cadute nel Bacino abbiano ingrossato il Po e la gran parte dei suoi affluenti.

La riunione, nella sua ultima seduta stagionale,ha visto la partecipazione, oltre che del segretario fenerale dell’ADBPo-Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po – Alessandro Bratti, anche di Gianluca Zanichelli, direttore vicario di Aipo, per fornire un’informativa generale sulle condizioni d’allerta idrogeologica nel distretto e nei singoli bacini interessati dalle ondate di piena.

Zanichelli ha rimarcato criticità rilevate nelle ore precedenti sul Nure nel Piacentino, Parma, Baganza e Taro nel Parmense, Mella nel Bresciano e sul Seveso che è fuoriuscito nel Milanese. Anche il Po ha subìto un incremento di portata in tutte le sezioni di riferimento, ma la situazione complessiva è sotto controllo.

“Nel dettaglio, si sono osservate precipitazioni diffuse sul Bacino del fiume Po, con fenomeni più estesi e consistenti che hanno interessato la parte centro-orientale del Distretto” fa sapere l’autorità. “Il calo termico è stato pressoché generale. Le sezioni principali del fiume Po, come detto, soprattutto negli ultimi giorni hanno registrato un consistente incremento delle portate in transito. I valori di deflusso risultano essere prossimi a quelli tipici del periodo: tutte le sezioni registrano valori superiori a quelli di magra ordinaria. Per i prossimi giorni invece si attende un progressivo aumento dei deflussi. L’indice SFI (Standardized Flow Index), calcolato negli ultimi 30 giorni, identifica una condizione idrologica “nella norma” lungo tutta l’asta. A breve è previsto un ulteriore lieve calo delle temperature con la presenza di precipitazioni ancora diffuse su Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto; fenomeni precipitativi minori, invece, sono attesi sulle aree pianeggianti e collinari del Nord-Ovest”.

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