Cronaca

L'addio a Giorgio Bodini: "La sua
vita, una missione di vigilanza"

fotoservizio Francesco Sessa

In tantissimi, questa mattina, hanno voluto essere presenti nella chiesa dell’ospedale di Cremona per dare l’ultimo saluto a Giorgio Bodini, 61 anni, dal 2020 comandante della polizia locale di Polesine Zibello e per anni punto di riferimento della polizia locale di Cremona.

Era conosciuto e amato, Giorgio, portato via sabato scorso da un malore improvviso che lo ha colto a Castelvetro Piacentino, dove abitava, appena dopo la sua solita corsa mattutina sull’argine del Po. Uno sportivo da sempre, Giorgio Bodini, stimato e apprezzato da tutti, sempre professionale nel suo lavoro, sempre disponibile, una parola e un sorriso li aveva per tutti.

Oggi a salutarlo c’era la sua famiglia, i tanti amici, c’erano le istituzioni, il sindaco di Polesine Zibello Massimo Spigaroli e il comandante dei carabinieri di Polesine Zibello Beniamino Coduti, mentre per Cremona c’erano l’assessore comunale Barbara Manfredini e il comandante della polizia locale Luca Iubini. Non c’era Simona, l’amata moglie di Giorgio, straziata dal dolore, ricoverata questa mattina in ospedale dopo un malore.

Nella sua omelia, il parroco di Polesine Zibello, don Gianni Regolani, insieme ai concelebranti don Marco e il diacono don Cesare, ha ricordato Giorgio come un “servitore”. “Lo sono i genitori, che vigilano sui figli, e lo dobbiamo essere tutti, affinchè la strada che percorriamo nella vita, che a volta ci presenta momenti difficili, sia sempre in sicurezza. Servitore lo era Giorgio, nel suo lavoro e nella sua missione”.

Don Gianni ha ricordato la figura di Giorgio Bodini come di “una presenza bella, discreta, semplice e cordiale. Tutti dobbiamo sentirci utili e fare qualcosa per gli altri, per la società. La vita di ogni uomo dovrebbe essere così. Dio non è un Dio che punta le dita contro di noi, ma è un Dio che allarga le braccia per amore. Siamo tutti dei piccoli che una volta nelle braccia del Padre ci sentiamo sicuri. Siamo tutti in cammino. Vigiliamo per essere dei piccoli, bravi fratelli”.

Sara Pizzorni

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