Cronaca

Ecco come cambierà piazza
Lodi, affidato il progetto

Sarà lo Studio ArchiDue, degli architetti cremonesi Guido Chiari e Romano Ruggeri, a progettare il restyling di piazza Lodi nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana “Giovani al centro”.

L’affidamento è avvenuto nei giorni scorsi da parte degli uffici tecnici comunali e riguarda la fattibilità tecnica ed economica, il progetto esecutivo, la direzione lavori e le pratiche per la sicurezza. L’importo dell’affidamento è di 46.451 euro, parte del maxi finanziamento di 15 milioni e 160mila euro ottenuto dalla Regione nell’ambito dei fondi FESR 2021 – 2027 Strategie di Sviluppo Sostenibile e con il cofinanziamento da parte del Comune di Cremona per un altro milione e 750mila euro.

Per la riqualificazione di Piazza Giovanni 23° invece il Comune ha affidato le progettazioni all’architetto Roberta Minoia di Casalbuttano per un importo di 33.500 euro.

Il progetto Giovani in centro riguarda sia la parte urbanistica – con la creazione di un asse stradale che da via Mercatello attraverso piazza Lodi e la piazza del vecchio ospedale, arriverà fino al Parco del Vecchio Passaggio e quindi metterà in comunicazione il centro città con Viale Trento e Trieste – sia la parte sociale e abitativa, per la realizzazione di spazi icreativi destinati ai giovani.

Per quanto riguarda piazza Lodi, resteranno invariati i posti destinati a parcheggio: attualmente sono 50 quelli a rotazione, affidati a Saba, oltre a tre per disabili e a 4 aree di carico scarico.

La tempistica prevede 40 giorni per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, ulteriori 10 giorni per integrare o modificare gli elaborati, mentre per il progetto esecutivo tempo massimo altri 30 giorni. La durata dell’intervento è prevista in 3 mesi; l’importo a base di gara è di 185mila euro.

COME CAMBIERA’ PIAZZA LODI  –  “In particolare – si legge nella relazione degli uffici comunali che detta l’indirizzo per la progettazione – l’obiettivo è quello di trasformare questa parte di città, oggi del tutto anonima e non finita, in risorsa urbana, attraverso interventi mirati di reinterpretazione del luogo stesso.
Il progetto vuole trasformare la piazza da quello che sostanzialmente è oggi, una rotatoria con zone a parcheggio, in hub di aggregazione e socializzazione, all’interno di un percorso che accompagna i visitatori dalla via Trento e Trieste al centro della città.

La piazza può tornare, in questo contesto e in questa ottica, a recuperare la sua connotazione di agorà, luogo piacevole di sosta e aggregazione per cittadini e turisti.

L’impostazione generale del progetto dovrà prevedere la reinterpretazione dei quattro ambiti attualmente non funzionali:  l’aiuola centrale, l’anello circolare di distribuzione in ghiaia, la viabilità e le zone a parcheggio.
Questi ambiti si dovranno caratterizzare e valorizzare attraverso forme e materiali innovativi per generare nell’utente il piacere alla sosta, separando la connotazione pedonale da quella carrabile.

Il progetto dovrà ridisegnare la fisionomia della piazza con particolare attenzione a questi aspetti: posizionamento di nuove alberature, che ne mitighino il microclima, attraverso la piantumazione di  specie autoctone, a vantaggio dell’aumento della biodiversità urbana, della sostenibilità ambientale, riducendo le isole di calore; utilizzo del classico prato di tipo ornamentale che viene comunemente utilizzato nei giardini pubblici e che ha una buona resistenza al calpestio; anche il prato come gli alberi, oltre alla funzione ricreativa e sociale svolge importanti funzioni dal punto di vista ambientale riducendo lo scorrimento superficiale delle acque pluviali e dal punto di vista climatico riducendo le temperature; realizzazione di giochi d’acqua e movimentazione del terreno per far si che anche il paesaggio stesso diventi un gioco; individuazione nella parte pedonale di zone fruibili in maniera differenziata come ad esempio giochi per bambini, lettura, performance di artisti di strada, street food, ecc; utilizzo di pavimentazioni permeabile, per ridurre il carico del sistema fognario cittadino, durante i fenomeni atmosferici più intensi; posizionamento di nuovo arredo urbano al fine di promuovere la sosta delle persone e la dotazione di postazioni di ricarica in ottica di attrezzature di Smart City, fornendo energia gratuitamente anche per la ricarica di biciclette e monopattini; ridefinizione dei percorsi pedonali, veicolari e di parcheggio con particolare attenzione a quello pedonale che dovrà prevedere continuità tra la zona pedonale di corso Mazzini e la nuova via pedonale che si verrà a creare all’interno del cortile del vecchio ospedale san Francesco; illuminazione diffusa e localizzata”.

Per quanto riguarda la parte “sociale” del progetto, nella ex chiesa di San Francesco verranno ricavati spazi e opportunità laboratoriali legati all’espressività giovanile (fra cui anche sale prove per gruppi musicali); spazi di aggregazione e di incontro fra cui, in particolare, uno spazio co-working, un’aula studio e uno spazio ristoro, una sala multi-funzionale per ospitare eventi culturali e manifestazioni con attenzione alle culture e ai linguaggi giovanili, oltre a spazi da destinare ad associazioni e gruppi informali.

Giuliana Biagi

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...