Cronaca

Guerra in Terra Santa, presidio
il 27 ottobre in piazza del Comune

La tremenda guerra che sta devastando in questi giorni la Terra Santa non lascia indifferente il territorio cremonese, dove i movimenti pacifisti sono numerosi e molto attivi. Proprio per questo la Tavola della Pace di Cremona ha deciso di scendere in campo, promuovendo un presidio di sensibilizzazione, che si terrà venerdì 27 ottobre dalle ore 18.30, in piazza del Comune, in contemporanea con le manifestazioni indette in tutta Italia dalla Rete nazionale Pace Disarmo.

“Già 5.700 morti palestinesi a Gaza sotto i bombardamenti israeliani” sottolineano gli organizzatori. La manifestazione è quindi indetta “per chiedere di fermare questa carneficina. Le bombe che cadono su Gaza non guardano in faccia a nessuno e colpiscono in modo indiscriminato ospedali, scuole, mercati, campi profughi. Anche i volontari internazionali sono a rischio, decine sono già stati uccisi per la sola colpa di assistere la popolazione di Gaza ormai stremata.

Che senso ha rispondere alla barbarie di Hamas con la barbarie delle ritorsioni israeliane? L’Unione Europea, se ha un minimo di autonomia politica e di dignità umana, intervenga per far cessare questa carneficina. Israele ha diritto di difendersi, di perseguire i crimini di guerra compiuti da Hamas, non di perseguitare una intera popolazione e cacciarla dalle loro case.

Bene ha fatto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres a condannare Hamas e a chiedere a Israele il rispetto del diritto internazionale umanitario verso una popolazione a cui si nega da troppi anni una propria terra e un proprio Stato. Di violenza in violenza, di violenza organizzata in violenza organizzata, la spirale della guerra non avrà mai fine e l’ingiustizia di oggi porterà ad un nuovo conflitto ancora più crudele e allargato domani. Solo la tregua nei bombardamenti e la rinuncia all’invasione di Gaza è la risposta più intelligente e premessa indispensabile pe un soluzione politica negoziata in grado di far convivere nella sicurezza due popoli e due Stati” concludono gli organizzatori.

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