Peste suina, allarme Pd: "Regione
ferma, il problema è urgente"
Bocciata in commissione agricoltura la mozione Dem indirizzata a salvaguardare gli allevamenti lombardi, nata dopo un confronto con allevatori e veterinari. "Il nostro scopo - affermano i consiglieri Vallacchi, Piloni e Carra - non era puntare il dito contro Regione, ma portare a casa quanto prima un risultato per i nostri allevatori. Da oggi, però, diventerà anche questo".
“Regione Lombardia non è assolutamente interessata ai rischi che stanno correndo le nostre aziende agricole a causa della Psa. Bocciando la nostra mozione, articolata, completa, indirizzata a salvaguardare gli allevamenti lombardi, nata dopo un confronto con allevatori e veterinari, la Giunta ha dimostrato che persiste nel suo grave ritardo. L’intero centrodestra si assume la responsabilità di sottovalutare il problema. Siamo veramente preoccupati”, è il commento di Roberta Vallacchi, Marco Carra e Matteo Piloni, consiglieri regionali del Pd, al termine della discussione, in VIII Commissione Agricoltura, sulla mozione riguardo la necessità di interventi urgenti per contenere la Psa in Lombardia, respinta a maggioranza.
“Poteva essere un’occasione per questa commissione di rispondere a un’assoluta emergenza, in particolare nei confronti della provincia di Pavia, profondamente colpita dalla peste suina africana – ha detto in dichiarazione di voto Vallacchi, prima firmataria della mozione –. Invece, qui la teoria sta da una parte e la realtà da un’altra: la nostra mozione nasce dall’ascolto degli allevatori e dei veterinari del pavese. Tutto quello che abbiamo chiesto nella mozione ci è stato suggerito da loro, che vivono la situazione in maniera diretta. Abbiamo saputo così che le aziende non hanno ancora ricevuto un euro, che i maiali sono ammassati e non movimentabili, che rimane il problema dei liquami. Ma una Regione totalmente inadeguata va da una parte, senza dare risposte alle aziende e al territorio, e il problema va dall’altra”.
I consiglieri Pd fanno presente poi che “i famosi Got, i Gruppi operativi territoriali, che con urgenza dovevano essere istituiti il 1 ottobre, adesso pare saranno attivi dal 15 novembre. Siamo in estremo ritardo anche per quanto riguarda le analisi del rischio, perché va ricordato che il primo caso risale al 2022, al confine tra Piemonte e provincia di Pavia – ha detto ancora Vallacchi – . A giugno scorso abbiamo avuto il primo caso lombardo, ora, quasi a novembre, siamo ancora qui a teorizzare. Invece, le misure dovevano essere già in atto, anche il monitoraggio degli allevamenti. Ma di fronte ad aziende disperate, ancora una volta, chi governa la Lombardia ha deciso di non dare risposte. Siamo profondamente delusi”.
E di fronte alle accuse di un consigliere di maggioranza che ha parlato di incoerenza e falsi allarmismi da parte del Pd, Piloni ha risposto: “È una stonatura: questa mozione non crea allarmismo, facciamo proposte concrete, costruite, concordate con chi sta vivendo la Psa, allevatori, aziende, veterinari. E richiama un testo analogo approvato a luglio all’unanimità. Cos’è cambiato? Forse che il centrodestra si rende conto di essere in pesante ritardo e non può approvare un atto che glielo dice in faccia. Questa è incoerenza. Il tema vero è che la Giunta è ferma, non segue davvero una problematica che si sta aggravando di giorno in giorno. E la preoccupazione sta aumentando”.
Non solo, ha sottolineato Piloni: “Nelle motivazioni della bocciatura della nostra mozione ci viene detto che, tanto, fra un mese Regione farà esattamente ciò che noi stiamo chiedendo oggi. Ma non si può intervenire a metà novembre, quando si poteva fare 15 giorni fa. Il problema è reale: sui territori non si stanno vedendo azioni concrete di contrasto alla diffusione della malattia. Dire che si farà una delibera a metà novembre è già questa stessa un’ammissione di ritardo. Eppure, il tempo c’era tutto per intervenire: la nostra mozione è stata presentata tre settimane fa in Aula e poi rinviata in Commissione, sperando che venisse approvata all’unanimità, come è successo a luglio. Invece non è stato così. Altro che allarmismo”.
Insomma, tanta “amarezza perché si è persa una bella occasione, per svolgere la funzione del consiglio regionale, che è diversa da quella dell’esecutivo e dell’assessorato – ha chiosato Carra –. Avrebbero potuto esserci margini per rivedere alcuni punti, visto che sono passate settimane dalla presentazione di questo testo, penso all’individuazione del macello unico. Spiace invece sentire parlare di allarmismi e altri termini poco eleganti, buttati sul tavolo per mascherare la mancanza di volontà o per l’incapacità di sostenere il confronto, anche alla luce delle difficoltà dimostrate dalla Giunta su questo tema. Il nostro scopo non era puntare il dito contro Regione, ma portare a casa quanto prima un risultato per i nostri allevatori. Da oggi, però, diventerà anche questo, perché viene meno il confronto onesto su temi che consideravamo unitari, cioè né di destra, né di sinistra. Da oggi il nostro obiettivo sarà proprio puntare il dito sui ritardi, sulle inadempienze di Regione. Da oggi gli allevatori avranno un altro nemico, oltre alla Psa: l’inadeguatezza di chi guida l’amministrazione regionale, l’assessorato, ma persino il Paese, visto che in Finanziaria non c’è nessuna iniziativa per far fronte a questo disastro. Dal canto nostro, continueremo a portare la battaglia nei territori”.