Cronaca

Mercato Lattiero caseario, il 27
ottobre incontro con Assocaseari

In che direzione sta andando il mercato lattiero-caseario, a fronte dello scenario internazionale? Se ne parlerà il 27 ottobre nella sede di Confcommercio (Via Manzoni 2), nell’ambito di un incontro promosso da Assocaseari. Durante la mattinata, a partire dalle 10.30, si parlerà di “Andamento del mercato lattiero caseario: analisi dei dati presentati al meeting Eucolait di ottobre”, con la relazione di Emanuela Denti, segretario generale di Assocaseari, e “Latte, sale, caglio. E ora? Pillole di marketing e comunicazione nel lattiero caseario”, di cui parlerà Alice Realini, giornalista ed esperta di comunicazione nel lattiero-caseario. Seguirà una discussione collettiva tra i partecipanti.

“Il commercio internazionale sta vivendo un periodo di grandi sfide: l’inflazione, il dibattito sul clima, il cambiamento delle abitudini alimentari, le incertezze dell’economia globale e della politica internazionale” sottolinea Emanuela Denti. “L’inflazione ha influito pesantemente sul mercato alimentare e, quindi, in quello lattiero-caseario nel 2023. Il picco dei prezzi è stato raggiunto nel 2022 ma tuttora si mantengono a livelli elevati. Ciononostante, la produzione di latte ha reagito in modo molto modesto ai prezzi record, infatti nella UE è rimasta praticamente stabile nel 2023 rispetto all’anno precedente, mentre in Italia è addirittura calata. Uno dei fattori che ha inciso maggiornamente è il clima che con gli eventi estremi di questa primavera e di questa estate hanno causato un crollo produzione nell’Europa meridionale. Si registrano invece maggiori volumi nell’Europa nord-occidentale favoriti dal clima umido di luglio.

L’inflazione ha influenzato pesantemente la domanda interna. I consumatori hanno ridotto il proprio carrello della spesa e ha prediletto prodotti meno costosi.
La concorrenza mondiale tra i produttori di latte è sempre più forte. La domanda cinese, che è il fattore chiave negli equilibri del commercio globale, si è contratta, mettendo sotto pressione le spedizioni della Nuova Zelanda. L’export della UE, invece, ha reistrato un aumento del 5% rispetto al primo semestre 2022”.

 

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