Cultura

Ammalianti "Variazioni Goldberg"
per StradivariFestival

Un violino Stradivari, una viola Storioni e un violoncello Bergonzi: tre pregevoli strumenti storici per altrettanti egregi musicisti, in scena sabato sera nell’Auditorium G. Arvedi di Cremona. È il concerto sulle ‘Variazioni Goldberg’ di J. S. Bach proposto nella rassegna “STRADIVARIfestival” organizzata da Museo del Violino e Unomedia con il sostegno della Fondazione Arvedi Buschini e la direzione artistica di Roberto Codazzi, che nel terzo weekend di musica ha portato in scena Julian Rachlin al violino, Sarah McElravy alla viola e Boris Andrianov al violoncello.

Nessun cembalo o pianoforte in sala dunque, nonostante delle Variazioni siano celebri soprattutto per incisioni come quella di Glenn Gould nel 1955 al Columbia 30th Street Studio di New York che diventò leggendaria; stavolta si è deciso di eseguire le ammalianti pagine bachiane nella trascrizione per trio d’archi curata da Dmitry Sitkovetsky. Una scelta apprezzata dal pubblico, che ha applaudito con vigore trascorsi i 90 minuti delle 30 variazioni. Merito di una prassi esecutiva rigorosa nella quale gli artisti hanno lasciato che le note fossero protagoniste, riuscendo a calamitare l’attenzione dei presenti.

Ora “STRADIVARIfestival”, dopo una domenica in compagnia del ‘Violino senza confini’ di Gilles Apap accompagnato dalla fisarmonica di Myriam Lafargue, tornerà l’11 novembre con il concerto dell’artista in residenza della rassegna: Sergej Krylov insieme alla Lithuanian Chamber Orchestra.

Federica Priori

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