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Salario minimo, maggioranza chiede ritorno in commissione: opposizione protesta

(Adnkronos) – “Rinvio in commissione” della proposta sul salario minimo per “un approfondimento” dopo il parere fornito da Cnel. A chiederlo il presidente della commissione Lavoro Walter Rizzetto (Fratelli d’Italia) in apertura della seduta dell’aula alla Camera. Viva la protesta delle opposizioni. 

“La richiesta di rinvio” in commissione del salario minimo “è semplicemente la cronaca di una fuga annunciata, la vostra fuga dalla realtà. Invece di equità propone condoni, mancette e tagli a diritti universali come scuola e sanità”, ha detto Elly Schlein in aula alla Camera. 

La proposta sul salario minimo ha visto “la Meloni buttare la palla in tribuna per l’imbarazzo di dire no a una legge apprezzata anche da un pezzo dell’elettorato che ha votato per voi”, ha aggiunto la segretaria del Pd sottolineando: “”Quello che stiamo votando oggi è un colpo a 3 milioni e mezzo di lavoratori poveri”. Così “state dicendo che per voi” quei lavoratori poveri “non contano nulla”. 

“Noi oggi stiamo discutendo l’introduzione del salario minimo legale che è in esame in aula grazie alla quota riservata ai gruppi di opposizione la richiesta di rinvio dovrebbe essere inammissibile perchè questo modo di fare sta ledendo le prerogative dell’opposizione. Questa proposta di legge ha in sè in subito una sospensiva di due mesi e questo aggrava ancor di più la situazione”. Così Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera, intervenendo in aula dopo la richiesta della maggioranza di rinvio in commissione del salario minimo. Questo si configura come “annientamento di un fondamentale strumento regolamentare nel rapporto tra maggioranza e opposizione. Il rinvio è inammissibile e chiediamo la convocazione della giunta del regolamento”. 

“Sul salario minimo la maggioranza sta facendo un errore drammatico per la vita di tanti italiani che lavorano e faticano. Abbiamo dato disponibilità a cancellare il fondo per il sostegno delle imprese e dunque portare la misura ad avere impatto 0 sulle finanze pubbliche. Neppure a queste condizioni Meloni ha dato ok. Atteggiamento sbagliato, ingiusto e miope”. Così Carlo Calenda su Twitter. 

“Non è solo un problema di fuga. E’ un’operazione di depistaggio delle responsabilità perché la maggioranza non vuole prendersi la responsabilità di dire che non vuole il salario minimo e non si prende la responsabilità perché sa che i cittadini vogliono il salario minimo”, ha detto il capogruppo di Azione-Iv, Matteo Richetti, in aula alla Camera. 

“Torniamo in commissione a fare che? La legge sulla contrattazione non manca in Italia. Facciamo una legge sulla rappresentanza quando il Cnel ha spaccato la rappresentanza. Qui c’è un problema di sostanza democratica: questo è il Parlamento e l’opposizione ha diritto ad avere dei punti di discussione e di votazione e la maggioranza ha tutto il diritto di bocciare le proposte di opposizione ma non di impedire il voto”, ha aggiunto. 

Opposizione: “Raccolte oltre 500mila firme, la battaglia va avanti” 

Intanto le opposizioni, in un incontro alla Camera, avevano annunciato di oltre 500mila firma raccolte in tutto il Paese sulla proposta sul salario minimo: “La raccolta di firme continuerà. La battaglia non si chiude qui. Useremo ogni strumento possibile: emendamenti, mozioni, Odg. Non lasceremo mai cadere mai questa proposta, perché questo fronte è essenziale”. 

Anche l’ipotesi di scendere in piazza tutti insieme è in cantiere: “Le manifestazioni non mancheranno e anche l’opposizione valuta una sua iniziativa”, ha assicurato Franco Mari (Avs). “Oggi rischia di compiersi un atto ostile, di scempio di questa proposta, con indifferenza e arroganza. Perchè una proposta alternativa della maggioranza non c’è , solo fuffa -ha spiegato Cecilia Guerra, del Pd, alla vigilia dell’esame in aula del salario minimo-. Oggi o bocceranno la proposta o chiederanno l’ennesima proroga per il parere del Cnel, che non è una novità ma una bocciatura telecomandata. Dall’altra parte abbiamo o un rifiuto o il nulla”. 

Riccardo Magi, segretario di + Europa, ha sottolineato il fatto che “serve chiarezza, le opposizioni hanno avanzato una proposta comune. Dal governo e dalla maggioranza sono arrivate solo manovre dilatorie. Oggi c’è lo show down”. Per Magi, “la maggioranza potrà anche vincere con la forza dei numeri, ma nel Paese ha già perso”. Secondo Antonio D’Alessio, di Azione, “in realtà la maggioranza non è così compatta”. Mentre per Nunzia Catalfo, del M5s, “il tema è molto sentito: stiamo parlando dell’applicazione dell’articolo 36 della Costituzione, del diritto a una esistenza libera e dignitosa”. 

 

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