Chiesa

Grande festa a Pieve s.Giacomo
per l'ingresso di don Celini

E' il primo passo per l'integrazione della parrocchia nell'unità pastorale “Madre Nostra” di cui fanno già parte Sospiro, Cella Dati, Derovere, San Salvatore, Longardore, Pugnolo e Tidolo

Al centro don marco BOdioe don federico Celini, con i i sindaci di Cella Dati Fabrizio Lodigiani (primo a sinistra), Maurizio Morandi di Pieve San Giacomo e Benedetta Fornasari assessore di Sospiro Benedetta Fornasari

Grande accoglienza domenica a Pieve San Giacomo per il nuovo parroco don Federico Celini e per don Marco Bosio come collaboratore residente. Sette le parrocchie della unità pastorale “Madre Nostra” (Sospiro, Cella Dati, Derovere, San Salvatore, Longardore, Pugnolo e Tidolo) di cui don Celini è già moderatore e con cui Pieve San Giacomo inizierà un cammino di integrazione per diventarne l’ottava. Presente anche una rappresentanza della comunità di Castelleone, dove ha svolto il suo ultimo incarico don Marco Bosio.

Ad accogliere i sacerdoti, accompagnati verso la chiesa parrocchiale dal vescovo Napolioni, dal vicario della zona pastorale 4 don Antonio Pezzetti e da altri confratelli e diaconi permanenti, il sindaco Maurizio Morandi e i rappresentanti delle Amministrazioni comunali di Sospiro (con l’assessore Benedetta Fornasari) e Cella Dati (con il primo cittadino Fabrizio Lodigiani) e delle forze dell’ordine.

«Questa parrocchia – ha esordito nel suo saluto il primo cittadino di Pieve San Giacomo – ha sempre avuto nell’oratorio il suo centro, con un gruppo di volontari sempre disponibili al servizio». «Spero – ha aggiunto – che continueremo insieme questo percorso. I giovani hanno bisogno di guide, ci sono anziani soli e famiglie in difficoltà: l’amministrazione conferma tutto il suo appoggio per offrire punti di riferimento sicuri a queste persone».

All’inizio della Messa, mons. Napolioni ha richiamato le dinamiche nuove per la comunità che prendono il via con le nomine dei due sacerdoti: don Marco Bosio risiederà in parrocchia e sarà riferimento quotidiano, don Federico Celini sarà parroco, entrambi chiamati a lavorare in comunione con gli altri due sacerdoti dell’unità pastorale “Madre Nostra”: il vicario don Francesco Tassi e il collaboratore don Giacomo Ghidoni.

Quindi il vicario zonale ha dato lettura del decreto di nomina e il professor Erminio Trevisi, a nome del Consiglio pastorale e di tutta la comunità, ha letto il slauto dei nuovi sacerdoti. «Questo 2023 sarà un anno indimenticabile», ha esordito, con un riferimento alle recenti visite del vescovo Napolioni, alla nomina episcopale di mons. Enrico Trevisi che in questa parrocchia ha visto nascere la sua vocazione, al saluto a don Alfredo Valsecchi e oggi a «una situazione inedita: l’ingresso di due don», guardata «con speranza, fiducia e anche curiosità». Una curiosità rivolta proprio al cammino di integrazione: «Siamo certi che con la guida di don Federico e accompagnati da don Marco, sapremo non essere gelosi delle nostre particolarità, ma ravvivati dai nuovi incontri” in una nuova “comunità ampliata».

Per i due sacerdoti il dono di un segno di accoglienza: una stola e un grembiule, simboli di una Chiesa riunita attorno all’Eucaristia e pronta al servizio degli ultimi; una “Chiesa con il grembiule”, come in una celebre espressione di don Tonino Bello, di cui quest’anno ricorrono i 30 anni dalla morte.

 La riflessione proposta dal Vescovo ha guardato al cammino di comunione cui è chiamata la comunità di Pieve San Giacomo anche attraverso il lavoro pastorale dei sacerdoti. Un invito ad affrontare questo percorso con speranza e apertura verso una nuova stagione di Chiesa per un territorio grande e ricco di umanità, anche se formato da realtà piccole ma vicine. «Buon cammino insieme», ha augurato il vescovo. Con l’invito a cercare nella presenza dei preti «il Vangelo, l’Eucaristia e Perdono», e a offrire loro un generoso e concreto supporto, come comunità, per tutti gli aspetti della vita pastorale.

La Messa è quindi proseguita con la liturgia eucaristica, vissuta con grande partecipazione e con i canti animati dalla corale parrocchiale.

Al termine don Federico Celini ha rivolto il suo messaggio di saluto: «Così sorridenti, così gioiosi e motivati sarà bello, perché so che cammineremo insieme in fraterna comunione». Al termine della Messa la festa è proseguita in oratorio con il rinfresco di benvenuto organizzato dalla parrocchia, chiamata a ritrovarsi nuovamente insieme lunedì sera per la Messa in suffragio di tutti i defunti.

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