Spettacolo

Bennato canta per Fondazione
Airc e infiamma il Ponchielli

FOTO SESSA

Edoardo Bennato ha incantato il teatro Ponchielli in una serata per Fondazione Airc organizzato dal Comitato Lombardia e della Delegazione di Cremona. Qualche minuto prima che si aprisse il sipario, sono salite sul palco Caterina Caldonazzo, Monica Poli, Silvia Zavarise e Cristina Coppola che hanno dato il benvenuto e ringraziato gli oltre 800 spettatori che partecipando alla serata hanno contribuito alla ricerca sul cancro.

In una via di mezzo tra un concerto e un recital, il cantautore in oltre due ore di show ha alternato vecchi e intramontabili successi della sua carriera ai nuovi brani accompagnato dal calore del teatro quasi tutto esaurito. E se i pezzi tratti da “Burattino senza fili” sono stati i più applauditi, con “Sono solo canzonette” il teatro si è scaldato e ha cominciato a cantare a squarciagola.
“Ho preso in prestito i personaggi di Collodi – racconta – Perché erano già disegnati e perché nelle favole anche i cattivi risultano divertenti, poi ognuno a seconda del proprio livello culturale e di età si può divertire. Quando guardo i ragazzini e li vedo divertirsi capisco di aver centrato l’obiettivo.

“Nel ‘77 – prosegue- mi scordai alcuni personaggi fondamenti del libro di Collodi e quindi nel 2017 ho ricantato tutto l’album e aggiunto due canzoni con i personaggi che mancavano: Lucignolo, e ho pensato a uno che organizza i rave party, e Mastro Geppetto, e ho pensato a un artigiano in pensione”.

Dal palco cremonese si sono diffuse le note degli album storici che hanno percorso le tappe di una carriera iniziata negli ‘70, successi indelebili nella memoria di chi ha vissuto quegli anni, ma applauditi anche da giovani e giovanissimi.

“Vengo da una megalopoli del sud una delle città più belle del mondo, sempre sull’orlo del precipizio – regala pillole della sua storia – anzi vengo da Bagnoli e sono nato in viale Campi Flegrei 55, un numero che nella smorfia napoletana significa la musica e pensai che portasse bene. Nel 2015 ho deciso di raccontare la mia storia ed è nata “A Napoli 55 è ‘a musica”.

E che musica anche quando l’artista ha lasciato la scena al chitarrista del gruppo, Giuseppe Scarpato, che si è lanciato in un omaggio ai Pink Floyd.

Tornato sul palco dedica a Enzo Tortora e a Mia Martini “La calunnia è un venticello” omaggio a Gioacchino Rossini con le immagini dei due artisti scomparsi che scorrono nel maxischermo alle sue spalle.

Momenti di svago ma anche di riflessione profonda con temi impegnati, dalla violenza sulle donne ai cambiamenti climatici, dalla guerra all’inquinamento.

Il gran finale è tutto per “Capitano Uncino” su cui si chiude il sipario, ma il Ponchielli chiede a gran voce il rientro dell’artista sul palco “spero che vi siate divertiti al di là delle mie elucubrazioni, stasera ci avete dato delle emozioni e speriamo di averle restituite a voi” e intona “Una settimana un giorno”.

E con “Un giorno credi” si congeda al pubblico di Cremona.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...