Cronaca

Un bosco pieno di sorprese in
via Brescia: conferenza e visite

Venerdì 13 ottobre alle 18 la presentazione dello studio inedito sul bombardamento del dicembre '44 che distrusse la villa padronale dei Mainardi, accanto a Cremona Solidale, un luogo dove flora e fauna sono cresciute indisturbate

Venerdi 13 ottobre alle ore 18 nella rinnovata Residenza Torriani (in via Janello Torriani 7, Cremona), Fondazione Città di Cremona presenta due ricerche inedite su Bosco Mainardi, una grande area verde rimasta integra dopo i bombardamenti di fine 1944 e inizio 1945 tra via Zocco e via Brescia, accanto al complesso dell’Azienda speciale comunale “Cremona Solidale”. Lo storico Fabrizio Superti ha ricostruito le vicende che portarono alla distruzione della cascina e della villa padronale di cui rimangono pochissime testimonianze, recuperando da fonti d’archivio i nomi e i luoghi di origine di venti vittime rimaste finora ignote.
Tra di loro figura ad esempio  18enne Carla Braga, allieva dell’istituto magistrale Anguissola. Di lei e di altre vittime sono emersi anche numerosi dettagli biografici, utili a rendere l’idea di come le guerre abbiano drammatiche conseguenze sui civili, e purtroppo lo dimostrano anche le recenti vicende di Israele e della Palestina.

Nella seconda parte della conferenza il biologo Riccardo Groppali illustrerà invece gli aspetti naturalistici (flora e fauna) di quest’area dove la vegetazione ha potuto crescere spontanea, con minimi interventi dell’uomo negli ultimi 80 anni e verrà anche distribuito un opuscolo riassuntivo.

A conclusione seguirà un aperitivo offerto dal Club delle Fornelle.

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Foto Pierluigi Raineri

Sabato 14 ottobre, poi alle ore 10, in via Zocco accanto all’ingresso di Bosco Mainardi, verrà posata una targa in memoria dei caduti del bombardamento del dicembre ‘44, e ci sarà la possibilità di visite guidate per piccoli gruppi.

“La ricostruzione del tragico evento occorso il 15 dicembre 1944 che interessava la cascina Zocco si dispiega in vari filoni di indagine”, spiega Superti. “Per inquadrare i fatti si è contestualizzata la vicenda all’interno del quadro storico che interessava Cremona durante la fase finale del conflitto bellico.
Particolare attenzione è stata rivolta a quanto accaduto in quei drammatici mesi nel quadrante del quartiere di San Bernardo che, per varie ragioni, risulterà uno fra i più colpiti dalle incursioni aeree.
Si è provveduto al recupero dei nominativi delle vittime del bombardamento con relativi fogli di famiglia al fine di delineare, per quanto possibile, i profili e le storie di coloro che ebbero la sventura di cadere sotto i devastanti ordigni sganciati dagli aerei alleati.
Da materiale rinvenuto nell’archivio del comune di Cremona risulta possibile definire le complesse operazioni di recupero dei corpi e degli ambienti devastati dal potente bombardamento.
In parallelo si sono analizzate le vicende delle famiglie che si sono alternate nel possesso della struttura agricola”.

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