Stroppa: “La squadra cresce, ci
toglieremo delle soddisfazioni“
L'allenatore della Cremonese ha parlato alla vigilia della partita contro il Como
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“La squadra cresce ogni giorno e quindi sicuramente ci toglieremo delle grandissime soddisfazioni”. È fiducioso l’allenatore della Cremonese Giovanni Stroppa per quanto riguarda le prospettive di una squadra che ha preso in mano solo tre turni fa: “Io so che posso e come posso arrivare alla fine, sono soltanto all’inizio e forse non ho nemmeno cominciato, ma sono molto contento del mio percorso da due settimane ad oggi”.
In questo senso ha precisato: “Sono molto contento perché credo che la squadra stia crescendo per idee e identità sul campo. E sono consapevole che la crescita passi anche attraverso altre componenti, come il discorso fisico e atletico. Fin qui non abbiamo lavorato da quel punto di vista e la sosta ci consentirebbe di mettere quel qualcosa in più. Non saranno solo quei dieci giorni a farci fare un salto di qualità a livello fisico, ma potremmo completare il lavoro dello staff per mettere più conoscenze e gamba, dando ai ragazzi la possibilità di crescere”.
“Dopo la partita contro il Parma – ha detto ancora – ’è spirito di rivalsa e voglia di ricominciare a fare le cose per bene. Sin qui siamo in crescita, dobbiamo continuare a lavorare e fare meglio perché i risultati sono determinanti, ma sono molto soddisfatto di come la squadra ha interpretato la partita”.
Ora, però, c’è il Como da affrontare: “Sono una squadra forte, hanno inserito giocatori di categoria superiore che a livello balistico e tecnico hanno qualcosa in più rispetto a chi è in B da un po’ di anni. Sono temibili sui calci piazzati e per individualità, hanno un gioco riconoscibile e bisogna dare merito a Longo per l’identità che ha saputo sviluppare. Sono tecnici, verticali e si difendono bene, si tratta di una delle più competitive nel campionato”.
“In Serie B – ha aggiunto – è incredibile come ogni settimana ci si confronti contro squadre veramente importanti. La loro rosa è eccezionale, queste partite difficili possono dipendere da episodi e non solo dal dominio territoriale. Parlavamo dei calci piazzati, che potrebbero essere determinanti in una gara che sul campo può avere valori equivalenti”.
La Cremonese scenderà in campo “nello stesso modo in cui abbiamo affrontato le partite sin qui”. “Statisticamente – ha evidenziato l’allenatore – creiamo più di tutti, bisogna portare i numeri e concretizzare ciò che creiamo. Dobbiamo lavorare per subire meno gol e sono sicuro che la quadratura del cerchio si possa trovare, perché la qualità dei ragazzi è assolutamente elevata e come si dice in questi casi bisogna trovare nel lavoro la nostra forza”.
Nonostante abbia ribadito di essere contento di come la squadra tiene il campo, Stroppa ha sottolineato: “Bisogna limare alcuni aspetti che ad oggi sono, in un certo senso, negativi: paghiamo molto di più rispetto a quanto esprimiamo in campo, nei gol subiti o in quelli che non riusciamo a fare. Ma per come la squadra cerca di offendere e difendersi non ho niente da dire. I ragazzi mi piacciono sotto tutti i punti di vista, dobbiamo continuare così e tanto poi si arriva a ciò che vogliamo essere, perché le qualità individuali ci sono. Sta a me dare un’idea più generica, ma la strada è segnata”.
Se da un lato le mezzali possono offrire il termometro dello stato di avanzanmento della proposta di gioco dell’allenatore, Stroppa ha anche sottolineato: “”Ci sono anche gli esterni che negli ultimi 25 metri devono ragionare da attaccanti e nei primi da difensori. Hanno qualità fisiche e tecniche che gli consentono di farlo perché l’hanno fatto spesso in carriera. Bisogna trovare soltanto le giuste accortezze affinché loro possano esprimersi al meglio”.
Proprio sugli interni di centrocampo, si è soffermato su Majer: “Ci ho parlato la settimana scorsa e gli ho fatto una battuta, chiedendogli quanto ancora lo dovessi aspettare. Mi ha detto che si sente ancora un po’ in ritardo, ma lo vedo allenarsi bene e lo prendo in considerazione come gli altri. Credo possa darci qualcosa di diverso. Io farei giocare addirittura mezzali Buonaiuto e Vazquez insieme. Io metto sempre in campo chi mi può garantire sacrificio e qualità tecniche finché c’è equilibrio”.
E su Okereke: “Lo considero un giocatore molto importante, non è partito dall’inizio perché probabilmente è più indietro rispetto ad altri. Caratterialmente è un ragazzo fantastico, sempre col sorriso sulle labbra e mi sembra sgombro dai pensieri estivi. Lo vedo totalmente dentro la squadra, indipendentemente dalle scelte fatte fino ad oggi”.
Altro fattore da considerare, gli infortuni, con Ravanelli e Buonaiuto out e l’assenza per problema muscolare anche di Ghiglione: “Quando si cambia allenatore si rischia di fare dei danni, nel senso che i giocatori cambiando metodologia, chiedono sempre qualcosa di più a se stessi psicologicamente e così si va incontro a piccoli infortuni. Potrebbe giocare Sernicola da terzo, ma al centro giocherà Bianchetti perché penso che sia un giocatore importantissimo e di valore che deve tornare ad avere serenità. È un elemento importante e determinante, poi come tutti può essere stato messo in discussione, ma ha qualità importanti per la categoria e per questa maglia”.