Cronaca

Medici gettonisti, Piloni: "Turni
scoperti costano 1,7 milioni"

Si tratta del costo medio annuo per il 2023 sostenuto dalle Asst di Cremona e di Crema

“1.734.495 euro è il costo medio annuo per il 2023 sostenuto dalle Asst di Cremona e di Crema per ricorrere ai cosiddetti medici ‘gettonisti’ e coprire quindi i turni sguarniti nei reparti di anestesia e pronto soccorso. A Mantova va ancora peggio, superando i 3 milioni di spesa, così come a Bergamo o a Varese. In tutta la Lombardia, il costo dei professionisti sanitari pagati a turno per tamponare le carenze di personale negli ospedali arriva a 27,9 milioni” denuncia il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni dopo aver analizzato i dati forniti dalla direzione generale Welfare di Regione Lombardia e aver approfondito il fenomeno riguardante molti professionisti sanitari ‘a chiamata’ che vengono pagati a singola prestazione.

“Il sistema sanitario lombardo non sta per niente bene e questi dati dimostrano ampiamente che questa soluzione emergenziale non può essere sostenibile a lungo termine. La Lombardia, con oltre 45mila turni gestiti dalle cooperative, detiene il primato rispetto alle vicine Veneto, con 42mila, e Piemonte, con poco più di 14mila – sottolinea il consigliere dem – Si tratta spesso, inoltre, di medici che non hanno un’adeguata preparazione, e non è raro trovare nei pronto soccorso neolaureati non specializzati. Se poi consideriamo che 84 turni di 12 ore di un gettonista equivalgono al salario annuo lordo di un medico ospedaliero assunto da più di 15 anni, ci rendiamo più facilmente conto del paradosso e dell’enorme disparità salariale. Anche questo è motivo dell’abbandono di professionisti dal pubblico verso il privato”.

“È inutile continuare a parlare di valorizzazione del personale sanitario lombardo, se poi si continua a spremerlo senza valorizzarlo mai davvero – conclude Piloni – E questi numeri sono lì a dimostrarlo. È ora che la giunta Regionale riveda le modalità di reclutamento dei medici, affrontando anche il problema dei costi e impostando un tariffario unico regionale e regole uguali per tutti. E chieda al Governo, insieme a noi, di non tagliare sulla sanità pubblica ma, al contrario, di investire di più, a partire dagli stipendi”.

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