Economia

A Cremona nasce filiera per
alimentazione persone longeve

Servizio di Giovanni Palisto

L’Italia è un paese di longevi. Secondo gli ultimi dati in Italia la media nazionale della popolazione over 65 è del 22%, supera quella europea del 19% (Istat, 2021). Grazie ai progressi dell’innovazione tecnologica-terapeutica, l’aspettativa di vita media è aumentata in modo significativo portando con sé nuove opportunità in particolare quelle legate alla salute. Viviamo più a lungo, è vero, ma l’obiettivo è farlo con una buona qualità di vita che comprende anche un’alimentazione corretta commisurata all’età.

Partendo da questo contesto, la Camera di Commercio di Cremona, con il supporto dell’Università Cattolica, insieme a diversi stakeholders del territorio, appartenenti al Terzo Settore e al mondo aziendale, ha coordinato il progetto GoldenAge per la realizzazione di una nuova filiera alimentare ufficialmente riconosciuta da Regione Lombardia dedicata allo sviluppo di prodotti innovativi e sostenibili per gli over 70.

Il progetto si è sviluppato in 4 fasi ed è stato caratterizzato da un approccio partecipativo di ricerca e intervento: una prima fase di analisi dei bisogni e di engagement, una seconda di sviluppo dei prodotti e test sui consumatori, una terza di individuazione del miglior processo di distribuzione e l’ultima dedicata alla formazione e al cambiamento comportamentale con l’aiuto della tecnologia.

Tra i principali risultati, presentati oggi all’Università Cattolica di Cremona, emerge che il 46% degli anziani italiani segue una dieta mediterranea. Di questi l’83% sceglie gli alimenti sulla base della salubrità e il 63% su quella della piacevolezza. Nel 38% dei casi gli anziani sono disposti a comprare alimenti pensati per le loro esigenze (prodotti da forno, creme spalmabili), nonostante il 76% si mostri particolarmente attaccato alle tradizioni e solo il 29% si dimostra consapevole riguardo ai cambiamenti della dieta. È emerso inoltre che Il 64% dei caregiver danno valore agli alimenti comodi da cucinare.

“Con il Progetto Golden Age, grazie al contributo di Regione Lombardia, al convinto sostegno dell’Assessore Guidesi e al supporto scientifico dell’Università Cattolica, la Camera di Commercio di Cremona ha coordinato una filiera di imprese locali con l’obiettivo di sviluppare prodotti dedicati in modo specifico agli anziani, coinvolgendo l’intera filiera, dalla produzione alla distribuzione” sostiene Gian Domenico Auricchio Commissario Straordinario della Camera di Commercio. “Il progetto ha previsto anche azioni di educazione e informazione e il coinvolgimento degli utenti e dei loro caregiver. La Silver Economy, ovvero il settore economico che si sviluppa attorno ai bisogni delle persone di età superiore ai 65 anni, è uno dei settori in più rapida crescita in Europa e nel mondo e offre importanti opportunità per le imprese del nostro territorio. La Camera è quindi interessata a potenziare questa filiera che potrà assicurare opportunità imprenditoriali notevoli sia per le imprese già insediate sia per potenziali nuovi imprenditori”.

“Il progetto GoldenAge ha anche dimostrato come l’engagement e una logica partecipativa di co-creazione nello sviluppo di nuovi prodotti alimentari possano realmente far leva per il cambiamento dello stile di vita garantendo un percorso di invecchiamento sano e consapevole” dichiara Guendalina Graffigna, direttrice di EngageMinds Hub Centro di ricerca in psicologia dei consumi e della salute dell’Università Cattolica di Cremona. “Una sfida di cui il Sistema Sanitario Nazionale deve necessariamente farsi carico considerato l’aumento di malattie croniche legate alla mancata prevenzione alimentare e alle condizioni di malnutrizione degli anziani. Il progetto GoldenAge, continua Graffigna, si colloca all’interno di una serie di iniziative che sono state avviate sul territorio di Cremona, seconda città della Regione Lombardia, dopo Pavia, con la percentuale di over 65 più alta, e indirizzate all’idea di creare una City of Longevity, sul modello inglese di NewCastle, ovvero una città costruita intorno ai reali bisogni delle persone anziane e dei loro caregivers”.

“Occuparsi oggi della ricerca e sviluppo in ambito alimentare è prioritario per il target di anziani al fine di sostenere un invecchiamento sano e prevenire problematiche di salute legate all’età e alle scorrette abitudini alimentari che sempre più spesso questo target intraprende” dichiara Lorenzo Morelli, Direttore DiSTAS – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile dell’Università Cattolica di Milano. “I prodotti GoldenAge sono stati creati coniugando le più sofisticate tecnologie alimentari con i bisogni degli anziani, le loro preferenze e inclinazioni. In questo modo la loro accettazione può essere sicuramente facilitata”.

Tornando ai risultati di GoldenAge, sulla base degli insight emersi dalla prima fase, sono stati pensati e testati due prodotti alimentari, entrambi proteici, per i quali è stata poi prototipata una rete distributiva. Infine il progetto ha visto la realizzazione di un’applicazione per consentire all’anziano, supportato dal caregiver, di accedere al proprio piano alimentare pensato sulla base delle sue esigenze nutrizionali. Dall’indagine, le persone anziane sono risultate restie nei confronti della tecnologia, con livelli di neophobia tecnologica medio-alti (oltre 80%).

“Oggi, con grande soddisfazione, vediamo i risultati di un progetto che ritengo molto importante per due motivi” afferma Massimo Rivoltini, amministratore di Rivoltini Alimentare Dolciaria srl. “Il primo è che abbiamo cercato di trovare soluzioni per un bisogno importante della popolazione anziana, e lo abbiamo fatto non solo rivoluzionando ingredienti e prodotto, ma mettendo l’anziano e i suoi bisogni al centro, come una vera risorsa. Il secondo è che oggi, dopo 13 anni di percorso iniziato con Food Lab, presentiamo i risultati di un lavoro che ha saputo mettere insieme, con un approccio di quadrupla elica, una rete di soggetti e competenze afferenti alle diverse componenti della nostra realtà: il mondo dell’impresa, quello della ricerca, le istituzioni e la società civile. Questo percorso, sono convinto, porterà in futuro a risultati ancor più importanti”.

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