Cronaca

West Nile, un'altra
vittima nel Cremonese

Il West Nile Virus ha mietuto un’altra vittima in provincia di Cremona: si tratta di un ottantenne, residente nel territorio Cremasco. L’uomo, che aveva contratto una forma neuroinvasiva, aveva iniziato a manifestare i primi sintomi intorno alla metà di agosto. A nulla sono valsi i tentativi di salvarlo operati dai medici: per lui non c’è stato nulla da fare.

Complessivamente nel Cremonese i casi neuroinvasivi sono stati 6, di cui due con esito mortale: il primo decesso era stato in luglio e aveva riguardato un 70enne di Casteldidone. Complessivamente nel territorio dell’Ats Val Padana i morti sono stati 4: due, infatti, le vittime anche nel Mantovano.

Oltre ai casi neuroinvasivi, nel Cremonese vi sono state altre due febbri confermate, con sintomi più lievi. In corso di accertamento c’è invece un altro caso neuro-invasivo e altre due febbri virali, per le quali si sospetta il contagio con il famigerato virus. Anche tre donatori, senza sintomi, stanno facendo i dovuti controlli.

“No vi è nessun allarme e l’andamento è simile agli anni scorsi” sottolinea Luigi Vezzosi, direttore dell’unità operativa di malattie infettive dell’Ats Val Padana, “I casi sono distribuiti in modo uniforme sul territorio. L’Ats Valpadana tiene costantemente monitorata la situazione: registra i nuovi casi, compie screening sui familiari e segnala ai sindaci dei comuni interessati le opportune misure di prevenzione per difendersi dalle zanzare, cioè i trattamenti con idonei prodotti nei luoghi pubblici”.

D’altro canto l’inusuale prolungata estate favorisce la sopravvivenza delle zanzare e quindi il rischio di contrarre il virus. La maggior parte delle persone che contrae la Febbre del Nilo non sviluppa sintomi. Solo il 20% dei contagiati manifesta una lieve forma simil-influenzale che può lasciare uno stato di debolezza e affaticamento dopo la guarigione. C’è però una piccola percentuale di popolazione a rischio di sviluppare la forma neuro-invasiva, che può avere esiti mortali. I soggetti più a rischio sono gli anziani, gli immuno-compromessi e chi soffre di patologie croniche, nonché i soggetti sottoposti a trapianto.

I sintomi vanno dalla febbre alta al mal di testa, dalla rigidità nucale al disorientamento e intorpidimento, fino a manifestare tremori e perdita della vista.

Laura Bosio

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