Politica

Ospedale e DEA, per Forza
Italia centrosinistra "tafazziano"

Campagna elettorale anche se non ufficialmente annunciata, già di fatto avviata, con il susseguirsi di polemiche tra i due principali schieramenti, centrosinistra e centrodestra. Come si è visto con la discussione del Pgt, ora anche il nuovo ospedale e la richiesta di un DEA di secondo livello entrano a pieno titolo in questo clima.

Il punto di partenza è la richiesta dell’amministrazione Galimberti di chiarimenti ad Attilio Fontana, circa le reali intenzioni della Regione di sostenere il percorso per il super pronto soccorso (il DEA, appunto), a Cremona nel futuro nuovo ospedale.

“Vogliamo ringraziare pubblicamente il Direttore dell’Assessorato alla Sanità di Regione Lombardia Dott. Giovanni Pavesi per aver sgombrato il campo dalle polemiche alimentate dagli esponenti locali e regionali del Pd al solo scopo di denigrare un progetto al quale, nonostante le apparenze, non hanno mai creduto”, attaccano i consiglieri di Forza Italia Malvezzi, Fasani, Simi.

“Ricordiamo bene le dichiarazioni di dileggio dei rappresentanti della sinistra cremonese in consiglio comunale di fronte alla proposta di realizzare un nuovo Ospedale cittadino, da noi avanzata nel 2020 durante la fase pandemica.
La verità su questa vicenda è stata detta chiaramente dal Dott. Pavesi: il riconoscimento del Dea di II livello all’Ospedale Poma di Mantova non inficia il percorso che porterà al medesimo riconoscimento per l’Ospedale Maggiore di Cremona. Fine della discussione.

Ci fa sorridere l’agitazione di alcuni rappresentanti istituzionali del Pd e liste affini che si è tradotta in una iper produzione di inutili comunicati stampa (4 in due giorni). Una sorta di competizione interna tra pavoni alla ricerca di visibilità.

A sorprendere maggiormente chi scrive è il fatto che coloro che pretendono chiarimenti pubblici dal Presidente della Regione Lombardia sono le figure istituzionali che dovrebbero, per ruolo, essere ben informate del percorso che l’ASST di Cremona sta compiendo, che si concluderà con la realizzazione del nuovo ospedale, il primo nosocomio costruito in Italia dopo la pandemia. È il caso del Sindaco di Cremona che siede nella cabina di regia del nuovo ospedale e contestualmente ricopre il ruolo di Presidente della Conferenza dei Sindaci e di Presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci dell’ASST di Cremona. Può forse il primo cittadino comportarsi come un passante sbadato? Per non parlare del capogruppo del PD Roberto Poli che nell’ASST di Cremona ricopre l’incarico di Direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze.

Ma c’è un altro paradosso: anche un esponente democratico, Luciano Pizzetti,ha fornito una lettura corretta dei fatti e ha gettato acqua sul fuoco delle polemiche create dai suoi compagni di partito.

È l’unico che attualmente non ricopre ruoli istituzionali, ma che conosce bene la realtà cremonese ed i processi che la riguardano. Neppure le sue parole, confermate dal più alto dirigente della sanità lombarda, sono state sufficienti a placare la smania comunicativa dei tre medici della lista Fare Nuova la Città presenti in Consiglio Comunale i quali, senza troppa eleganza, hanno liquidato come vaghe le rassicurazioni del direttore generale e alimentato nuovamente dubbi sul percorso da lui proposto. Un approccio tafaziano che dice molto della loro lungimiranza politica.

La sintesi di questi giorni è presto fatta: la sinistra locale pontifica, polemizza, manda mail, solleva inutili polveroni.
Regione Lombardia, governata dal centro destra da 30 anni, investe 300 milioni di euro per assicurare ai cremonesi di oggi e alle generazioni di domani una struttura sanitaria d’eccellenza, moderna ed efficiente. A breve la commissione incaricata sceglierà la proposta tecnica più meritevole ed entro un anno il progetto del nuovo ospedale sarà realtà. C’è chi parla e c’è chi fa.
Questa è la differenza che anche in questa vicenda si è plasticamente manifestata”.

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