Politica

Comunali, tensioni
nel Pd per il dopo Galimberti

Una delle serate di festa dell'Unità a porta Mosa dello scorso settembre

La politica lavora ancora sottotraccia in vista della tornata per le amministrative a Cremona. Mancano diversi mesi e di nomi certi non ce ne sono, ma quello che da tempo viene fatto circolare nell’ambiente del centrosinistra, il vicesindaco Andrea Virgilio, sembra essere mal visto da chi vorrebbe tracciare un percorso di discontinuità rispetto agli ultimi 9 anni di Giunta Galimberti.

Per questo circola ripetutamente il nome dell’ex parlamentare e sottosegretario Luciano Pizzetti, anzi c’è chi lo ha invitato esplicitamente a candidarsi, ma non è chiaro se le sue recenti esternazioni critiche verso Galimberti e il Pd “di Governo” (caso Cigni / Cauzzi e nuovo ospedale / Dea di II livello) si tradurranno in una reale candidatura. Di certo, come lui stesso ha dichiarato in interviste, quello su cui ha peccato in questi anni Galimberti è stato il metodo nelle scelte fatte.

E non è passato inosservato il fatto che nella serata di mercoledì scorso in sala Mercanti, un dibattito tra lo stesso Pizzetti e Stefania Bonaldi su democrazia e riforme, non ci fosse nessun membro della Giunta Galimberti e invece erano presenti, oltre al segretario provinciale Vittore Soldo, Paolo Bodini e Francesco Ghelfi (già Articolo1), Giovanni Gagliardi, Michele Bellini, Paolo Carletti, Francesca Pontiggia, Luigi Lipara, Michel Marchi.

L’amministrazione – Galimberti dicono gli scontenti del Pd – si è chiusa in se stessa, ha sfilacciato i rapporti con alcuni suoi interlocutori  classici (come gli ambientalisti) e il partito non ha saputo svolgere  una sufficiente azione propulsiva e riconoscibile all’interno della maggioranza.

Da qui deriverebbe anche la scelta di indicare per la successione a Luca Burgazzi a segretario cittadino, Roberto Galletti, già Sinistra Giovanile, senza incarichi amministrativi, un passato come consigliere comunale, figura che potrebbe aiutare a ricucire i rapporti. La sua potrebbe essere una candidatura unitaria, ma non è detto, circola infatti almeno un altro nome, ancora più estraneo all’attuale contesto amministrativo della città.

Il nuovo in politica vince sempre, recita un vecchio adagio, e questo potrebbe mettere in difficoltà certe candidature avvantaggiando invece il centrodestra, già sulla rampa di lancio dopo le politiche 2022.

A Cremona il nome più in auge in questo schieramento è quello di Chiara Capelletti, di Fratelli d’Italia: uscita di scena dopo il quinquennio con Salini in Provincia, potrebbe essere tentata da un nuovo e più impegnativo ritorno alla politica attiva anche se difficilmente conciliabile con il suo lavoro presso l’Ats Val Padana.
Al momento pare che il centrodestra non abbia ancora sondato ufficialmente la sua disponibilità ma il nome non è stato fatto circolare a caso e a lei non è affatto stato sgradito. gbiagi

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