Congresso Pd, Soldo: "Chiusi in noi
stessi troppo a lungo, si cambi"
Leggi anche:
Oggi domenica 1 ottobre, iscritti del Pd al voto in tutti i circoli del Cremonese per il congresso provinciale (si svolge in contemporanea con quello regionale) e il rinnovo della segreteria, che vede un candidato unitario, Vittore Soldo, in continuità con il mandato precedente.
L’assemblea provinciale di venerdì sera a Cremona, in sala Ial, ha visto una discreta partecipazione di iscritti e referenti dei circoli. Presenti inoltre Luciano Pizzetti, Andrea Virgilio (seduti a distanza) e, tra i consiglieri comunali, Francesco Ghelfi e Santo Canale.
Soldo ha illustrato le linee programmatiche del suo mandato, teso a ricucire il gap con un elettorato ormai distante come dimostrato dalle Politiche dello scorso anno. E la generazione a cui invita a rivolgersi è quella di chi non ha conosciuto direttamente Pci, Dc e le loro successive trasformazioni. “Siamo stati chiusi in noi stessi troppo a lungo, questo per un partito non va bene, il Pd deve essere un luogo accogliente”, ha detto.
“Mettere radici” il titolo della relazione programmatica: “Le ultime elezioni – questo l’attacco – prima nazionali e poi regionali, ci hanno consegnato dei risultati chiari. Il Partito Democratico ottiene risultati soddisfacenti solo nei due grandi centri di Cremona e Crema dove si raggiunge quasi il 25% dei consensi e si attesta intorno al 17% nei paesi sotto la soglia dei 15mila abitanti, con soglie minime vicine al 16% nei piccoli comuni sotto i 3mila abitanti. Questi numeri riportano plasticamente la situazione della nostra provincia (in linea con la
tendenza nazionale), un netto distacco con le persone che vivono nei piccoli centri e che hanno subito maggiormente il crescendo delle disuguaglianze.
(…) E’ da qui che la nostra azione deve ripartire: dall’impegno a tornare popolari anche nei piccoli centri per ritrovare quella fiducia dei cittadini che l’organizzazione Partito ha perso negli anni, continuare ad implementare il dialogo con le parti sociali e gli imprenditori locali.
Saper tracciare una linea politica provinciale chiara, mettendo al centro il lavoro sicuro e ben retribuito, la transizione energetica, un Servizio Socio-Sanitario pubblico ben distribuito sul territorio ed efficiente ed una lotta, a tutto campo alle disuguaglianze che siano di genere, anagrafiche e generazionali, dovute alla propria storia personale o alla condizione di fragilità sociale e fisica”.
Sul fronte organizzativo del partito, più spazio alla Direzione come luogo del confronto, della critica e della sintesi, per consegnare alla Segreteria una linea precisa da seguire, una Segreteria sempre più con un ruolo esecutivo – gestionale.
Soldo ha poi richiamato il tema della coerenza: “A volte siamo stati bipolari e questo non deve succedere più. I luoghi di discussione politica ci sono, ma poi bisogna essere conseguenti con quello che si è deciso”. Il pensiero va alle recenti critiche venute dall’ambito casalasco al progetto di autostrada Cremona – Mantova. “Dai cittadini cremonesi – si legge nelle linee programmatiche – siamo riconosciuti come una forza che si presenta divisa al suo interno e spesso con una proposta politica contraddittoria e incerta: le uscite scomposte sui temi delle infrastrutture sono un esempio. Sembra sempre che i processi di decisione della linea politica interni vengano periodicamente sconfessati dai nostri dirigenti e rappresentanti stessi e invece si tratterebbe ‘semplicemente’ di far capire che i processi decisionali interni non si sono opportunamente chiusi e compiuti”.
Un appello all’impegno nei circoli è venuto dalla presidente dell’assemblea Laudadio: “I circoli sono i luoghi dove è possibile avvicinare iscritti e simpatizzanti. Chiedo a tutti uno sforzo in più, cerchiamo di essere più vicini alle persone. Il compito di un circolo non è quello di decidere, ma di discutere. A volte agiamo come fossimo monadi, senza preoccuparci di quello che pensa chi ci sta vicino, credo che il nostro partito ne abbia bisogno”.
foto Sessa